Milano Marittima, bagnanti stranieri minacciano un’azione legale per la piscinetta sexy

Gli ospiti del bagno Holiday minacciano di intraprendere un’azione legale nei confronti dei responsabili della piscina gonfiabile collocata nel centro di Milano Marittima. Le polemiche non si placano dopo l’episodio del bagno sexy, al quale hanno partecipato 5 donne avvenenti mostrando il seno al pubblico. «E’ uno scandalo ma non ci accontentiamo delle scuse dei titolari del negozio che ha ospitato lo spettacolo indecente - interviene la titolare dello stabilimento balneare, Ambra Ortali -. Io ho 500 ombrelloni e oltre 1.000 persone in spiaggia, però nessuno di questi turisti è disposto a lasciar perdere. Si tratta per lo più di stranieri, fra cui inglesi e giapponesi, che sono rimasti allibiti dopo avere visto il filmato della sceneggiata. Qualche provvedimento lo prenderemo e so che qualcuno vorrebbe sporgere denuncia per danni morali ed economici. I commercianti in questione non si sono resi conto di quello che facevano - aggiunge -, ma i danni sono incalcolabili. Noi abbiamo lavorato sodo per portare qui i turisti e ora certa cafonaggine rovina tutto. Pensare che ormai nel mio stabilimento si parla solo inglese, e tramite le piattaforme internazionali ospitiamo ogni 5 giorni un nuovo gruppo di vacanzieri provenienti dall’estero. E’ un bene per tutti, non chiediamo niente agli alberghi, mia figlia fa l’informatica e riesce a incrociare domanda e offerta, ma cosa hanno nella testa queste persone? Eppure non sono ragazzini di 15 anni ma adulti: è disarmante!». Secondo la bagnina il Comune ora «deve agire, perché i turisti sono delusi. Una signora di Londra mi ha chiesto se è normale per l’Italia quanto accaduto - rivela infine - e associa questo posto a Ibiza, ma noi non siamo così. Però basta un niente in questo momento così fragile per deviare il corso delle cose. Il segnale peggiore è il messaggio passato, per cui si può fare di tutto; se non c’è una reazione seria la cosa si ripeterà. Però noi non possiamo chiudere tutto per 4/5 persone. Ci diamo da fare tutto l’anno e poi, con 4 immagini, si rovina la nostra reputazione. Mi vergogno come donna e come imprenditrice». Ora la palla passa al Comune, che sta esaminando il caso, nell’attesa di decidere il da farsi. Da capire se l’area è pubblica o privata, ma potrebbe entrare in gioco anche l’ordinanza sul decoro.