RAVENNA. Nella fase 1 le disposizioni che limitavano le uscite avevano provocato una pioggia di denunce su presunte infrazioni. Ora il mirino dei sospetti, puntato anche dal vicino di casa, ha ceduto il passo alla parola divenuta il leitmotiv della fase 2: assembramenti. Tradotto, una raffica di chiamate e segnalazioni per presunti affollamenti, sfumati in nulla. Il timore che con la riapertura dei locali e il via libera alla movida vengano meno le accortezze obbligatorie per prevenire un nuovo balzo dei contagi, ha portato sabato il prefetto Enrico Caterino a divulgare un avvertimento su un possibile passaggio alla «linea del rigore», qualora uscite e incontri serali dimentichino i sacrifici degli ultimi due mesi. Tant’è che con l’inizio del ponte del 2 Giugno sono partiti i controlli a tappeto da parte delle forze dell’ordine, nuovamente tempestate di “soffiate” in prossimità dei luoghi del divertimento notturno.
Ma il primo weekend caratterizzato dal giro di vite si è concluso senza alcuna sanzione per gli avventori dei locali: nessuna particolare irregolarità a Ravenna città, e neppure ai lidi, né tantomeno a Milano Marittima, dove comunque il modello della movida “covid free” ha portato ad alcune tensioni sedate sul nascere da security e forze dell’ordine.
Mima, le proteste degli esclusi
È stato il primo fine settimana di test per l’oasi della movida, voluta dal sindaco di Cervia per gestire l’affluenza di turisti nel centro di Milano Marittima. Alcolici serviti solo al tavolo, posti a sedere con accesso gestito da steward e a numero chiuso; queste alcune delle regole che hanno portato, attorno a mezzanotte, alla chiusura di alcuni accessi perché raggiunto il massimo della capienza. Questo l’origine di una protesta scoppiata fra gli “esclusi”, che per qualche minuto ha alimentato la tensione. I toni si sono scaldati, qualcuno ha provato ad entrare, ma il servizio di sicurezza ha portato in breve tempo all’intervento delle pattuglie dei carabinieri e della polizia locale presenti all’interno dell’oasi, che hanno interrotto sul nascere i disordini senza sfociare in alcuna denuncia.
Verbali per alcuni locali
Fra i locali della città dei vip, c’è però chi non ha rispettato le disposizioni. E cioè la mancanza degli steward, assembramenti, drink serviti a clienti non seduti. «Solo un paio di eccezioni – rivela il sindaco Massimo Medri –, che provvederemo a segnalare alla prefettura non appena concluse queste giornate di ponte, ma che non hanno rovinato un bilancio piuttosto positivo». Un quadro che, assicura il primo cittadino, «continueremo a comunicare puntualmente, dato che sia io che i miei assessori abbiamo garantito un presidio sul posto». L’esperimento, però funziona: «I gestori sono stati bravi e i turisti hanno notato un cambio di marcia. Noi insisteremo su questo modello nuovo e avanzato, che non dev’essere compromesso da quelle poche attività che non rispettano le regole».Tra questi, sembra trapelare, anche il fenomeno degli alcolici serviti a minorenni. Qualche caso? «Lo vedremo nel consuntivo – conclude Medri – e non mancheremo di segnalarlo».