Milano Marittima, la disfida degli ombrelloni al Bagno Paparazzi finisce in tribunale

Anziché assolvere alla loro funzione di riparo dal solleone, in questa storia gli ombrelloni hanno scaldato gli animi tra imprenditori portando a un processo per percosse, seguito da un decreto ingiuntivo e infine da una denuncia per estorsione. Da una parte un’albergatrice di Milano Marittima, dall’altra il titolare di uno stabilimento balneare fra i più noti della località, il Bagno Paparazzi, il tempio delle estati rivierasche dei vip. E così, il confronto tra Patrick Baldassari, patron della celeberrima spiaggia, e l’imprenditrice Elca Marra, proprietaria di alcune strutture ricettive della località, è divenuto materia da tribunale, civile e penale.

L’inizio della vicenda

La prima a fare il passo sarebbe stata l’albergatrice, all’indomani dell’animata discussione avvenuta ormai due anni fa a cavallo della reception dell’hotel Elsa, di sua proprietà. Era la notte dell’11 giugno 2019 quando - così ha descritto la 43enne nella denuncia - Baldassari l’ha raggiunta nella hall: immaginava volesse chiederle conto della decisione di non rinnovare l’abbonamento annuale per l’affitto di 25 ombrelloni al Paparazzi, motivo per il quale nell’ultimo periodo si era negata alle sue telefonate. Durante l’incontro Baldassari avrebbe avuto «uno scatto d’ira», afferrandole «la mano sinistra». Poi, «stringendomela, mi strattonava ripetutamente insinuando che poiché era stato sottoscritto un contratto avremmo dovuto noleggiare gli ombrelloni». Materia da Giudice di Pace: il processo per percosse che vede l’imprenditrice parte offesa (assistita dall’avvocato Chiara Belletti) è iniziato nei mesi scorsi ed è stato aggiornato al prossimo ottobre.

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