Migranti a Ravenna, il sopralluogo al terminal crociere per l'arrivo della Ocean Viking

Archivio

Prima La Spezia. Poi contrordine: Ravenna. Arrivo previsto, alle 13 del 31 dicembre. Che significa altri quattro giorni di navigazione dopo il salvataggio in mare compiuto dalla nave Ocean Viking dell’ong Sos Mediterranee a Nord delle Coste Africane, che la notte tra lunedì e martedì ha strappato alla morte 113 migranti, intercettando la richiesta di soccorso partita dal gommone sul quale si erano imbarcati. Circa 900 miglia nautiche separano la nave umanitaria dal porto della città bizantina, indicata da Roma come prossima destinazione per lo sbarco dei migranti. Una meta ancora più lontana rispetto allo scalo ligure, che rappresenterebbe una prima volta.

L’avviso da Roma

Già da ieri pomeriggio la Prefettura si è attivata alle prime avvisaglie: «Appena avuta notizia dal Viminale – commenta il prefetto, Castrese De Rosa – ho avvertito il sindaco per organizzare macchina dell’accoglienza». Immediatamente è stata convocata in piazza del Popolo la prima riunione per coordinare le forze dell’ordine, le autorità sanitarie e la Croce rossa, ma anche Autorità portuale, Capitaneria, Caritas, Protezione civile e servizi sociali, coinvolgendo l’assessore Federica Moschini. Oggi invece è stato effettuato «un sopralluogo al Terminal crociere per pianificare la logistica e gli adempimenti. Siamo in attesa della lista di composizione dei migranti e delle modalità di smistamento».

La prima volta per la città

Per il sindaco Michele De Pascale la città, «accogliente, solidale, farà la sua parte insieme alle varie istituzioni, compresa l’azienda sanitaria, certi di avere le possibilità e le capacità per gestire la situazione». A memoria, il primo cittadino non trova precedenti nella storia del porto romagnolo. Ma ricorda bene le dichiarazioni rilasciate in passato in tema di sbarchi: «Qualche anno fa, di fronte alla polemica sui porti chiusi – ricorda De Pascale – dissi che Ravenna era aperta. Poteva sembrare una frase fatta, ma non lo era. Curioso che ora sia stato proprio il Governo che sosteneva che non ci sarebbero più stati sbarchi a disporre quella che per noi è una prima occasione che non si era mai verificata. Comunque il cambio di Governo non ha cambiato le nostre idee. Ravenna non ha una struttura in grado di accogliere questi flussi. Possiamo occuparci dell’accoglienza, ma penso che poi queste persone andranno distribuite a livello nazionale». I numeri al momento parlano di 3 neonati, il più piccolo di 3 settimane, 23 donne (alcune incinte) e 30 minori. «Il nostro pensiero – conclude il primo cittadino – va a questi uomini e donne che hanno passato il Natale in mare».

#getAltImage_v1($tempImage)

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui