Michele Neri e i cantautori e cantautrici del nuovo millennio

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La rassegna Eco di donna “Evolution” ospita questa sera alle 21 l’autore Rai e direttore della rivista “Vinile”, Michele Neri che presenta in anteprima il libro Cantautori e cantautrici del nuovo millennio. Il dizionario: l’ appuntamento è alla Piazzetta Lacuadra dell’Orto, a San Giuliano di Rimini. In dialogo con l’autore ci saranno le cantautrici Marlò e Marina Mulopulos, mentre a moderare l’incontro sarà Elisa Genghini, scrittrice e cantautrice. Il libro è un’enciclopedia che ripercorre il cantautorato italiano in chiave nuova ed incalzante.

Neri, da dove è nato questo progetto?

«Dalla consapevolezza o meglio dalla convinzione che fosse necessario realizzare una fotografia di questo quarto di secolo di musica italiana. Dove l’avvento del digitale e l’espansione del web ha permesso a tutti di realizzare e offrire al pubblico la propria musica con grande facilità. Ogni giorno esce una canzone, un disco, e se da un lato è un problema enorme l’assenza ormai completa di una discografia che faccia da filtro, dall’altro c’è una libertà e una serie di possibilità enormi per chiunque voglia far ascoltare la propria musica. Ho pensato fosse giunto il momento di catalogare le migliaia di cantautori e cantautrici che animano una scena gigantesca e in larga parte sconosciuta e sotterranea ma in cui ci sono molti gioielli da scoprire».

Com’è stato parlare sia della musica più datata che di quella degli ultimi tempi? Riflessioni?

«È stato molto istruttivo. Anche se il periodo interessato dal libro è di soli 25 anni o poco più, è stato interessante vedere l’evoluzione di suoni, linguaggi, arrangiamenti. Gli artisti, per così dire, più vecchi artisticamente tra quelli presenti nel libro, sono quelli che oggi consideriamo capiscuola come Daniele Silvestri, Carmen Consoli, Niccolò Fabi, Vinicio Capossela... E se oggi ci sono molti nuovi esponenti della scena musicale che hanno attinto largamente dalla loro musica – così come da quella ancora più storica: De André, Battisti, De Gregori – è anche vero che ci sono artisti che hanno proceduto in maniera autonoma. Penso alla scena rap e trap – per me sono cantautori e cantautrici anche coloro che fanno questa musica, anzi, sono i nuovi cantautori – in cui è difficile trovare riferimenti al recente passato della musica italiana».

C’è stato un disco o un cantautore o cantautrice che ha amato rivisitare nel suo libro?

«Ci sono state tante scoperte ma anche tante riscoperte e rivalutazioni. Dovendo parlare di Meg, per esempio, ho riascoltato i 99 Posse. La stessa cosa è accaduta con Cisco e i Modena City Ramblers ma anche con cantautori puri come Manfredi, Sirianni o Benvegnù (e i suoi Scisma) di cui ho riscoperto le discografie. Anche tra le novità più recenti ci sono state belle sorprese: Jamila che ha da poche settimane pubblicato il primo album, Bresh un rapper di Genova dalle grandi qualità. E poi talenti enormi come Galoni e Flo che conoscevo ma di cui ho approfondito la conoscenza dell’opera. Io sento di uscire molto arricchito dagli ascolti che realizzare un libro così comporta, parliamo di quasi diecimila dischi elencati».

Che significato ha per lei presentare questo libro durante una rassegna che si concentra sulla musica d’autrice?

«Enorme. Questo libro non ha confini, non conosce steccati di genere, di forma. Eco di donna è una rassegna che promuove la Musica d’autrice. Nella musica, come in tanti altri ambiti, la donna è ancora discriminata. Qualcosa sta migliorando e questo accade grazie anche a realtà come Musica di seta ed Eco di donna nate entrambe a Rimini. L’obiettivo è di non dover più porre l’accento su presenza di genere nelle attività lavorative e culturali. Il fatto che io, con il mio libro, sia la prima presenza maschile in un festival musicale dedicato alle cantautrici mi emoziona e mi lusinga».

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