Metano auto: a Gambettola mosca bianca negli aumenti

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Gli aumenti tariffari sull’energia stanno travolgendo anche l’universo del metano per autotrazione: da sempre legato a doppio filo sia all’ecologia (le emissioni sono molto meno dannose per l’ambiente rispetto agli altri carburanti) che all’economicità, laddove un pieno da sempre permette di spendere infinitamente meno rispetto agli altri carburanti per percorrere il medesimo numero di chilometri.

Gli aumenti selvaggi i questi giorni hanno travolto tutte le realtà di chi, gioco forza, deve proporsi al distributore di carburante: qualsiasi sia il carburante che si usa. Ma gli aumenti del metano per auto sono stati talmente repentini e marcati che hanno sollevato proteste in tutta la provincia.

«Nella zona di Forlì - spiega un automobilista attento alle dinamiche e proprietario di un veicolo a metano - in un lampo si è passati da meno di un euro al chilogrammo a costi che oscillano tra l’1,78 e l’1,99 al chilo. A Cesena ci sono realtà assestate attorno all’1.39 al chilogrammo. Ma in altri distributori il metano è già quasi ad 1,5 e sui tratti di lunga percorrenza, come la E45, è arrivato anche ad oltre 1,7».

In poche settimane tra un pieno e l’altro c’è dunque chi si è trovato a pagare anche il doppio rispetto al pieno precedente.

Per ora, in questo universo di aumenti diffuso, si segnala soltanto una mosca bianca.

Si tratta del distributore di metano di Gambettola nel quale il metano ancora si paga 0,99 al chilo. «Com’è possibile che nel raggio di 22 chilometri di distanza tra una parte de l’altra della stessa provincia possa accadere di pagare lo stesso prodotto anche 80 centesimi in più al chilo? Non esiste un ente che debba controllare questi aumenti scriteriati?».

Lo domandano i consumatori. Dalla Metanopoli Snc di Gambettola, in via Malbona 13, spiegano cosa sta succedendo da loro.

«Quando sono arrivati gli aumenti noi avevamo già in essere dei contratti di forniture al “prezzo vecchio”. Così non ce la siamo sentita di aumentare a dismisura a fronte di un prodotto che noi comunque avevamo pagato con tariffe già precedentemente concordate. È chiaro che finita questa scorta dovremmo anche noi adeguarci. Anche se abbiamo deciso due cose. Questo prezzo al chilo sotto all’euro resterà almeno fino alla fine di ottobre. Da novembre, con le nove forniture, anche noi saremo costretti ad aumentare»,.

La Metanopoli di Gambettola è gestita da una cinquantina d’anni dalle stesse due famiglie.

«La decisione di non picchiare sugli aumenti, che anche in novembre si assesteranno attorno all’1,2 euro al chilogrammo, è dettata anche dal timore che le persone smettano di acquistare auto a metano e di conseguenza di rifornirsi al nostro impianto. La convenienza di questo carburante è sempre stata un volano attrattivo che speriamo non vada perduto. Di certo, avendo mantenuto i prezzi sotto all’euro, in questo momento qui da noi c’è sempre più fila del solito. Aumenti del prezzo finale che sono dettati da tutto quanto ci sta attorno: dall’aumento delle materie prime alle spese di gestione degli impianti in generale».

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