Mercato, fa causa per un terreno e perde, ora il pignoramento

Fa causa al Comune rivendicando la proprietà di un’area e finisce che ci rimette alcuni beni di sua proprietà. Ma il Comune a sua volta fatica a rientrare completamente delle spese sostenute. È quanto sta succedendo per una causa avviata, e persa, da un cittadino che non avendo rimborsato il Comune per le spese legali sostenute dall’ente come stabilito in sentenza si è visto oggetto di un atto di esecuzione mobiliare emesso dal Tribunale di Forlì. L’importo che il Tribunale aveva posto a carico del cittadino ricorrente era di 16.651,82 euro, al quale si aggiungono le ulteriori e successive spese del Comune relative alla procedura esecutiva.

La vicenda comincia formalmente nel febbraio 2008, quandoil cittadinocita in giudizio il Comune affinché venga accertato il suo diritto di proprietà su un terreno in area San Damiano, vicino al cimitero. Il Tribunale di Forlì conclude la causa con sentenza del 2014, nella quale si respinge la richiesta del cittadino, che presenta ricorso in appello contro la sentenza di primo grado. Nel 2018 la Corte d’Appello di Bologna respinge il ricorso e conferma integralmente la sentenza del Tribunale di Forlì, ponendo a carico del ricorrente le spese per complessivi 16.651,82 euro. Dopo che alcune richieste di pagamento inoltrate nel corso del 2019 da parte del legale del Comune non hanno ricevuto risposta, il Comune ha attivato nel 2020 la procedura giudiziaria esecutiva, con una ulteriore spesa da porre a carico del debitore. E il 16 marzo 2021 la Sezione Esecuzioni Mobiliari del Tribunale di Forlì ha emesso l’atto di esecuzione mobiliare, col quale sono stati pignorati beni del debitore, per un valore che normalmente corrisponde all’importo del debito maggiorato del 50%. Ma anche la procedura di pignoramento presso terzi ha avuto un esito solo parzialmente positivo col pignoramento presso Poste Italiane dell’importo di 4.896,61 euro. Il debito complessivo invece supera i 17.000 euro.

E proprio recentemente il Comune ha dovuto pagare un ulteriore importo relativo all’imposta di registro per l’atto di esecuzione mobiliare alla Agenzia delle Entrate, “salvo rimborso”.

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