Meno gente in giro a Rimini e poche multe ma aumentano le liti

Rimini

Gente in giro nel fine settimana a cavallo tra l’entrata in vigore dell’ordinanza regionale e dell’ulteriore stretta del governo se ne è vista, di certo meno del solito, ma non il “deserto” che si sarebbe potuti aspettare. Lungomare e porto le aree più gettonate. I controlli delle forze dell’ordine, almeno finora, sono stati meno stringenti di quanto annunciato, e spesso indirizzati semplicemente a dissuadere chi passeggiava senza meta o a invitare a non sostare, neanche per un selfie, nelle zone più affollate. La tolleranza, però, è destinata a scomparire, specie se la “curva” degli irresponsabili continuasse a salire di pari passo con i contagi. L’attività operativa, nel frattempo, con i locali chiusi e la gente in casa, è ridotta al minimo. Le pattuglie intervengono principalmente per le liti in famiglia (ma si segnalano anche casi di suicidio).

Gli agenti delle Volanti, dal canto loro, hanno sanzionato due giovani cittadini peruviani sorpresi fuori orario, all’una di notte nel parco Cervi: uno di loro è stato anche denunciato per ricettazione. Invitato a esibire un documento di identità ha tirato fuori la patente di guida rubata a un automobilista settantacinquenne. Diversi i nodi interpretativi legati alla violazione delle regole imposte dalla “fascia” arancione. Torna d’attualità, ad esempio, la stretta connessione tra i comuni di Cattolica e Gabicce. Le risposte alle “Faq” pubblicate sui siti istituzionali non chiariscono tutti gli aspetti: c’è chi cavilla. Stando alla lettera del provvedimento, a piedi si potrebbe sconfinare, ad esempio, da comune a comune. Meglio non fare la prova: carabinieri e poliziotti, infatti, hanno l’indicazione di multare. Poi si vedrà. Le tensioni del momento si riflettono anche quando si è in coda per fare la spesa. È accaduto sabato pomeriggio in un supermercato di Rimini e in un altro di Talamello.

Le pattuglie dell’Arma sono dovute intervenire, sollecitate dai responsabili delle strutture, per calmare gli animi e verificare le distanze anti-Covid. A Rimini la disputa ha riguardato gli addetti di diversi reparti, in Valmarecchia a fare infuriare una cliente in fila alla cassa è stato l’invito a distanziarsi maggiormente. Non si è andati oltre a dei semplici battibecchi, nati dal timore di poter essere contagiati. Nessuna regola è risultata infranta, in entrambi i casi, in particolare quella sulla capienza. La collaborazione da parte dei cittadini è richiesta e apprezzata dalle forze dell’ordine, ma la particolarità della situazione, così difficile per tutti, porta anche a situazioni di diverso tipo. Non mancano, per esempio, le “spiate”, una triste realtà ancora più desolante quando poi si rivelano infondate. Pattuglie delle forze dell’ordine sono accorse in almeno un paio di locali cittadini a Rimini sabato pomeriggio, alla vigilia dell’introduzione delle nuove restrizioni. «Venite, nel bar qui davanti non si rispettano le regole: sono tutti ammassati e senza mascherina». In realtà le cose non stavano così. Un cittadino, poi, ha invitato i carabinieri di Verucchio, sabato pomeriggio, a mettere fine a un assembramento di persone nel giardino di un bar della zona: i militari vi hanno trovato tre persone, un uomo e una coppia seduti in due tavoli diversi. L’ansia torna a salire, assieme al numero dei contagi.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui