Meldola, nuovo studio dell'Irst sul Covid

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Tra i pazienti oncologici, gli over 60 anni di sesso maschile potrebbero correre più rischi d'infezione da COVID19 rispetto a malati più giovani mentre, più in generale, le pazienti oncologiche donne sarebbero a minor rischio. A suggerirlo, aprendo così la strada a nuovi approfondimenti, due studi condotti all’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori "Dino Amadori" - Irst Irccs di Meldola (FC) da un gruppo di giovani ricercatori tra cui Sara Bravaccini e Sara Ravaioli (rispettivamente coordinatrice e ricercatrice della Unit Gerobiomics and Exposomics del Laboratorio di Bioscienze), il gruppo di Bioinformatica (composto da Michela Tebaldi, Eugenio Fonzi e Davide Angeli) insieme a Massimiliano Mazza e Fabio Nicolini (ricercatori del gruppo Immunoterapia, Terapia Cellulare somatica e Centro Risorse Biologiche) e la collaborazione di Pierluigi Viale (Professore ordinario di Malattie Infettive e Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna, Direttore dell’Unità di Malattie Infettive del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna) e Vittorio Sambri (Professore di Microbiologia – Dimes Università di Bologna e Direttore dell’Unità Operativa Microbiologia del Laboratorio Unico di Pievesestina Ausl Romagna). Si tratta di dati che andranno ulteriormente indagati e che potrebbero aiutare ad affrontare con crescente efficacia la pandemia, affiancando le imprescindibili misure di prevenzione messe in campo e la campagna vaccinale.

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