Meldola, intossicati dal monossido finiscono in camera iperbarica

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Poteva finire molto peggio, ma il caso, unito all’istinto di sopravvivenza dei protagonisti della brutta avventura, ha permesso di evitare le conseguenze drammatiche che si sarebbero altrimenti inevitabilmente verificate.

La famiglia Silvani di Meldola, ieri pomeriggio, è stata “assalita” da un’improvvisa fuga di gas generata presumibilmente da un malfunzionamento della caldaia. Il monossido di carbonio, letalmente inodore, si è diffuso per le stanze dell’appartamento occupate da padre e madre anziani e dal figlio 40enne, che hanno iniziato ad accusare forti mal di testa, vomito e nausea. Preoccupati dal repentino peggioramento dello stato di salute, i tre hanno chiamato il 118 per venire assistiti. Tuttavia, la descrizione dei sintomi lamentati dalla famiglia ha indotto i sanitari a sospettare di tutt’altro. In tempo di Covid, il primo pensiero non è andato certo al monossido di carbonio, ma proprio al virus che da quasi due anni imperversa per il mondo.


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