Meldola, cuciono mascherine per Irst e casa di riposo

MELDOLA. Inventiva, spirito di gruppo e tanto volontariato per avere le mascherine sanificate nella Casa di risposo di Meldola da parte del Municipio e per i pazienti dell’Irts Irccs di Meldola ad opera della Protezione civile. L’imprenditrice Cristina Bacchi, da circa una settimana, cuce di persona, nella sua azienda “Cristina Altreidee”, centinaia di questi presidi di sicurezza individuale importanti contro il contagio del Covid 19. Mascherine che vengono poi distribuite dal Comune nella casa di riposo e dalla Protezione civile nella tensostruttura attivata nel giardino dell’ospedale cittadino. Bacchi è stata assessora della seconda giunta guidata da Gian Luca Zattini ed uno dei tre candidati a sindaco nell’ultima competizione elettorale che ha visto vincere Roberto Cavallucci.
Il lavoro
«La settimana scorsa – spiega Cristina Bacchi – c’era la necessità da parte della Protezione civile di Meldola (che è presieduta da Alessandra Sotgiu, affiancata dal vice Gabriele Buono, ndr) di avere delle mascherine sanificate da distribuire alle persone all’ingresso dell’Irst. Una delle volontarie, Maria Morena, ha donato la stoffa in Pvc, particolarmente indicata per contenere saliva. Non c’erano elastici, in questi giorni non si trovano, così ho usato quelli che ho in negozio, cucendo delle mascherine. La Ptotezione civile provvede poi a sterilizzarle in bagni di alcol. A questo punto mi ha contattato anche il sindaco Cavallucci, per realizzare delle mascherine da usare all’Irst. In questo caso mi hanno fornito la stoffa dei lenzuoli. Una volta realizzate vengono inviate alla Istituzione ai servizi sociali “Davide Drudi”, dove hanno un macchinario per sterilizzarle e poi le usano».
Le richieste
L’imprenditrice ha dedicato tutto sabato scorso e domenica a cucire. Tutto gratuitamente. Guardando l’esempio di quanto sta accadendo a Meldola, dove con tanta buona volontà ed impegno, si sta cercando di risolvere i problemi legati alla mancanza di questi presidi. Possibile che in Italia non ci siano aziende capaci di produrli in breve tempo? «Sia chiaro, il mio lavoro non è perfetto – spiega Bacchi – ma le mascherine, soprattutto quelle in pvc, sono di buona qualità. Sto facendo quello che posso. Non è una produzione aziendale». Eppure la notizia delle mascherine “made in Meldola” si è diffusa rapidamente ed altri le hanno richieste. «Mi hanno contattato alcuni artigiani e meccanici – spiega Bacchi – così come l’Anffas di Forlì, che hanno bisogno di una maggior quantità di questi presidi per i loro volontari che fanno anche assistenza a domicilio. Solo che il materiale con cui realizzo queste mascherine è fornito dalla Protezione civile e dal Comune e ho, quindi, detto di chiedere a loro».

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