Meditare: la via per risvegliare la nostra saggezza interiore

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«Meditare deve essere qualcosa di semplice, naturale come ascoltare il canto di un uccello» racconta Christine Cassagne, naturopata esperta in discipline orientali, attiva sul faentino e sul ravennate.

Mettersi in connessione con la parte più profonda di sé, sviluppare l’intuizione, favorire uno stato di benessere e indurre una sensazione di pace e rilassamento sono alcuni dei benefici indotti dalla meditazione. «L’intenzione è quella di guidare lo sguardo verso l’interno per scoprire un mondo più intimo e meno conosciuto di se stessi – continua l’esperta - e lasciare spazio alla propria saggezza interiore di manifestarsi».

La meditazione crea benessere e favorisce la guarigione interiore. «Nel corso della mia esperienza come operatrice olistica, specializzata in Qi Gong e in Reiki, mi sono trovata molto a contatto con le donne e proprio pensando alle loro problematiche, ho ideato un corso di “meditazioni curative” focalizzate su alcune parti del corpo prettamente femminili come utero, ovaie e seni».

Un ciclo di incontri fondati su esercizi meditativi e visualizzazioni. «Gli esercizi meditativi si concentrano sul corpo e sul respiro con l’obiettivo di ascoltarsi e di entrare in relazione con se stesse in un tempo dedicato. Il respiro ha la capacità di calmare e di cullare in un fluire continuo calmo e rassicurante. Riesce inoltre a sciogliere i blocchi e a far smuovere l’energia. Focalizzare la respirazione su una determinata parte del corpo distende la zona e i muscoli circostanti; le visualizzazioni offrono, invece, la possibilità di entrare in contatto con immagini, suoni e colori che provengono dalla propria interiorità e che sono portatori di messaggi importanti. In questo percorso si è sia attive, quando si raccolgono gli stimoli inviati da chi guida la meditazione, che ricettive, quando si lasciano emergere i contenuti della parte più profonda di se stesse».

La meditazione ci insegna a sciogliere le paure, l’ansia e i pensieri negativi. «Nella meditazione ci si accoglie totalmente, senza giudicarsi. Si impara ad abbracciare tutto di noi, tutte le nostre sfaccettature, anche quelle più oscure e dolorose. Entrando in comunicazione profonda con il proprio essere, si cominciano a comprendere anche alcuni meccanismi emotivi che ci caratterizzano e si è più propensi a capire meglio l’Altro».

Per alcune persone è più facile meditare. «Mentre per qualcuno è un processo del tutto naturale, altri fanno più fatica. La difficoltà maggiore sta nel portare l’attenzione sul respiro, sul corpo o su una parte specifica, senza forza come quando guardiamo un albero, per esempio».

Nel frattempo i pensieri potrebbero ostacolare la meditazione. «Quando i pensieri arrivano, bisogna lasciarli fluire. Quando ci si accorge che ci si sta distraendo, allora si può tornare nuovamente con l’attenzione a quello che si stava facendo precedentemente. Meditare è un modo per essere presenti a se stessi. Non serve allenamento, la capacità di meditare è già dentro di noi, non si impara a meditare, ma è semplicemente una capacità che possiamo risvegliare».

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