Cesena, medico e legale negazionisti la fanno scappare dalla Rianimazione

Cesena

La propaganda negazionista entra a piedi pari in ospedale ed annuncia sui social network la “vittoria”, per aver “salvato la vita” ad una donna che “stava per essere intubata, ma era soltanto spaventata dalla campagna che si sta facendo sul Covid”. Il caso è quello di una cesenate che, ricoverata per gli effetti del coronavirus, è stata in qualche maniera convinta delle teorie negazioniste che continuano a circolare nel Paese. Fino a firmare la dimissione volontariaper farsi curare a domicilio con quanto le prescrive un medico di base non vaccinato e quindi ora sospeso dalla professione. Teatro della vicenda la Rianimazione del Bufalini dove, agli occhi più attenti, a cavallo del ponte di Ognisanti, non era sfuggito che nelle statistiche regionali la Rianimazione era aumentata di un paziente per poi tornare a svuotarsi il giorno dopo. A raccontare i fatti sul web intervistato dall’avvocato torinese Maurizio Giordano (già ospite dei “No Paura Day” del capoluogo piemontese) è stato il medico di base Fabio Milani: fin da fine settembre sospeso dall’ordine e dall’esercizio della professione sotto l’Ausl di Bologna in quanto non vaccinato. Annuncia di essere riuscito a “tirare fuori” dal reparto di Rianimazione di Cesena una donna con l’aiuto dell’avvocato Luzi di Cesena: altro sempre presente alle varie manifestazioni no mask, no green pass e negazioniste che si svolgono nel Cesenate. L'ospedale nel messaggio web viene"accusato" assieme alla sanità di lavorare dolosamente per "uccidere la gente".

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