Medicina, prestanome per fornire auto a ladri e rapinatori

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L’indagine che ha portato alla denuncia di un medicinese che si intestava auto da cedere a malavitosi per commettere colpi, questa è l’ipotesi investigativa dei carabinieri di Medicina, è iniziata a marzo scorso, dopo un furto culminato in rapina ai danni di un’azienda nel Modenese.

Il colpo e l’indagine

In sostanza alcuni ladri si erano introdotti con un furgone in una azienda per rubare delle attrezzature. All’intero della stessa, però, alcune persone si erano accorte di quello che stava succedendo e hanno provato a opporre resistenza. I ladri sono quindi passati alle minacce per riuscire a cavarsela portando via anche il bottino. Nel parapiglia, però, qualcuno è riuscito a vedere quel furgone allontanarsi e ha memorizzare anche una targa. Di lì a breve è quindi risultato che il mezzo era intestato a un uomo di 58 anni di Medicina, già noto alle forze dell’ordine. Alle domande dei militari incaricati di interrogarlo, l’uomo ha risposto che la sua attività è vendere macchine usate, e che di quel furgone in particolare non era ancora stato fatto il passaggio di proprietà. Dava però delle indicazioni scarne e aveva dato l’impressione ai militari di voler prendere tempo, piuttosto che chiarire la propria posizione. Ragion per cui, a maggior ragione, i carabinieri hanno voluto vederci chiaro. Escluso che lui avesse avuto parte in quella rapina, verificato un alibi coerente, la faccenda non risultava ancora del tutto chiara.

Il prestanome

Sono così cominciate una serie di indagini ulteriori che hanno permesso di capire il meccanismo nel quale l’uomo sarebbe coinvolto. Secondo i militari sarebbe infatti una sorta di “noleggiatore di auto per delinquenti”. Funziona così: qualcuno che ha in animo di compiere un furto, una rapina o un altro crimine, e ha bisogno di circolare per un breve periodo di tempo con un’auto “pulita”, cerca quella che fa al caso suo per tipologia e capienza e la acquista da un privato che l’ha messa in vendita. A firmare il contratto di vendita e a intestarsi il mezzo, è il prestanome in questione, che poi la cede alle persone che la devono utilizzare per il colpo per poi abbandonarla. Come nel caso della rapina a Modena. Dall’incrocio dei dati di indagine, è emerso che il 58enne, che non solo non ha una sede aziendale ma nemmeno una residenza riconosciuta e faceva capo all’indirizzo di un famigliare. Aveva avviato l’attività all’inizio di quest’anno aprendo una partita Iva e nel giro di pochi mesi si era intestato 8 vetture. Per l’attività non aveva, oltre a un luogo fisico dove parcheggiare le auto, nemmeno documentazione contabile e registri.

Denuncia e confisca

Per lui è scattata quindi una denuncia per falso ideologico e dall’Arma è partita la richiesta al Pra e alla Camera di commercio per radiare l’individuo stroncando sul nascere l’attività messa in piedi ed evitare che possa avviarne altre in futuro. Contestualmente è scattata la confisca dei veicoli. L’indagine prosegue per capire chi fossero gli utilizzatori delle vetture che entravano nel giro.

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