Non si ferma la lista di provvedimenti del Tribunale per fermare uomini maltrattanti dall’avvicinarsi alle rispettive mogli o ex compagne. Nelle ultime due settimane sono state diverse le azioni dei carabinieri di Imola e Medicina nell’eseguire ordini di custodia cautelare per tenere lontani i violenti. Segno di una particolare attenzione dell’autorità giudiziaria al fenomeno che purtroppo è sempre più dilagante e spesso approda a tragici epiloghi.
Nuova ordinanza
Ultimo nell’ordine di tempo è l’arresto eseguito dai carabinieri di Ozzano Emilia che hanno arrestato un 50enne italiano, idraulico e residente nel paese appena oltre il confine del circondario imolese. L’arresto è stato eseguito alle 14.45 del 9 settembre scorso, quando i carabinieri sono andati a casa del soggetto per notificargli un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare che aveva ricevuto ad aprile, come conseguenza di un’indagine per atti persecutori e danneggiamento commessi nei confronti dell’ex compagna, 48enne italiana e residente a Medicina.
Nel 2022 era stato denunciato dalla donna per atti persecutori. Non accettando la fine della loro relazione durata circa un anno, l’uomo aveva preso a perseguitare la ex fino a compiere un gesto che l’aveva fatta preoccupare più del solito. Approfittando dell’assenza della donna che era andata via per le vacanze, il 50enne era entrato nel giardino di casa di lei a Medicina e dopo aver sradicato delle piante, aveva creato le iniziali dei nomi della donna e dei suoi due figli (avuti con un altro uomo), utilizzando delle pietre; poi aveva scattato una foto della sua “composizione” e l’aveva inviata alla donna. Nonostante le disposizioni del giudice che gli aveva imposto gli arresti domiciliari, il 50enne le aveva prese alla leggera, violandole in due occasioni per andare al bar a trascorrere la serata con gli amici. Nella circostanza, però, i carabinieri, impegnati nei controlli del territorio che includono anche gli esercizi pubblici, lo avevano visto e arrestato per evasione l’8 agosto e il 2 settembre. I carabinieri hanno informato la Procura della Repubblica di Bologna che ha richiesto un aggravamento della misura cautelare al giudice delle indagini preliminari che aveva emesso il primo provvedimento. La richiesta è stata accolta in pieno dal giudice che ha definito il soggetto inaffidabile e indifferente alle conseguenze della violazione che ha reiterato. Raggiunto a casa dai carabinieri che lo hanno informato della situazione, notificandogli gli atti giudiziari, il 50enne è stato arrestato e trasferito in carcere.