Mecozzi: la musica online non può sostituire i concerti

Il violinista e polistrumentista riminese Federico Mecozzi, da undici anni al fianco di Ludovico Einaudi, è reduce dall’esperienza del Festival di Sanremo dove ha accompagnato i gemelli cattolichini Dellai dirigendo l’orchestra nel brano Io sono Luca. A fine gennaio è inoltre uscito il nuovo singolo Breeze accompagnato dal video girato da Paolo Zanni con il montaggio di Francesco Zucchi tra il 2019 e i primi mesi del 2020, in alcuni momenti dell’ultimo tour mondiale di Einaudi.

Nel 2019 è stato il più giovane direttore d’orchestra del Festival di Sanremo e uno dei più giovani di tutti i tempi quando ha diretto sul palco dell’Ariston l’orchestra nell’esecuzione del brano Nonno Hollywood del cantautore Enrico Nigiotti, in gara fra i big dopo il successo a X Factor.

Mecozzi, com’è stato tornare a Sanremo?

«Il Festival è sempre emozionante, anche se questa volta l’esperienza è stata più breve e sono salito sul palco dell’Ariston solo per una sera – racconta –. I Dellai non sono andati avanti nella competizione dopo la prima esibizione, ma siamo stati comunque molto contenti per l’esperienza. È stato tutto molto diverso rispetto alla volta precedente, non solo per la mancanza del pubblico che raffreddava un po’ l’ambiente a livello emotivo e lo riconduceva più a uno studio televisivo, ma soprattutto mi è mancato tutto il “contorno”. Quelle giornate sono sempre state piene di incontri, interviste, feste, invece questa volta siamo rimasti per lo più in albergo. Questo ci ha permesso comunque di legare molto come squadra tutta romagnola e ci siamo divertiti, poi sul palco l’orchestra meravigliosa e la musica riuscivano a colmare il vuoto della platea».

Cosa rappresenta il nuovo singolo “Breeze”?

«Penso a quella brezza leggera che ci solleva e ci trasporta in giro per il mondo, collegando e mescolando tutto e tutti. È l’esperienza del viaggio, dell’incontro, della scoperta che oggi ci mancano tremendamente, nel grande come nel piccolo. Paesaggi, città, persone, colori, suoni, odori nuovi che ci avvolgono e ci cambiano, abbattendo abitudini e pregiudizi, ispirando nuovi orizzonti nella nostra immaginazione. L’augurio è che tutto questo possa ritornare presto. Avevo iniziato a girare durante il tour mondiale con Einaudi ed è stato divertente coinvolgere i passanti con la musica nelle città di Londra, Istanbul, Sydney e Singapore. A marzo scorso si è interrotto anche il mio tour europeo per l’album Awakening, così come è saltata la data al teatro Galli con l’Orchestra Rimini Classica che speriamo di poter recuperare presto».

La città di Rimini sceglie spesso le note del suo violino per far sentire la propria voce. È stato così durante il primo lockdown per la “Festa della Liberazione”, quando ha suonato “Bella ciao” in una piazza Tre Martiri deserta, e anche nello scorso dicembre quando ha celebrato i 250 anni dalla nascita di Beethoven suonando l’“Inno alla gioia” sul tetto dal grattacielo dalla notte fino all’alba lanciando il messaggio di speranza “Sl’è nota us farà dè”. Cosa rappresenta per lei?

«Per me è sempre molto significativo ed è un legame assolutamente reciproco. A parte questo periodo, sono sempre stato molto abituato a viaggiare e ogni volta mi rendevo sempre più conto di quanto fosse bello tornare alle proprie radici. Farei molta fatica a trasferirmi del tutto».

Di recente ha deciso di realizzare dirette tramite Youtube per sopperire alla mancanza di concerti dal vivo. Cosa è accaduto?

«Con il format “Explorations” ci siamo divertiti a realizzare rivisitazioni di miei brani e di altri artisti. Come mezzo la rete lascia libertà, ma spero di tornare presto a esibirmi dal vivo. Dopo Breeze usciranno altri singoli e tutti andranno a comporre il nuovo album ma per pianificare una data di uscita vogliamo sapere quando potremo portarlo sul palco».

Di recente ha deciso di omaggiare Raoul Casadei suonando “Ciao mare” al violino. Lo ha incontrato lungo la sua carriera?

«L’ho incontrato quando ero bambino ed ero un piccolo ballerino di liscio, ma in realtà è come se lo conoscessi da sempre grazie alla sua musica e mi è venuto spontaneo fargli questo omaggio. Con il suo carisma è riuscito a tramandare la nostra tradizione, a cui io stesso sono legato da sempre, e penso sia molto importante».

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