Max Giusti stasera a Cervia e domani a Forlì

Nei giorni di pandemia la frase “va tutto bene” ha assunto un significato quasi scaramantico; altrettanto sembra averlo il “Va tutto bene 2020” scelto dall’attore comico Max Giusti come incipit del suo spettacolo. Lo show affronta due date di richiamo in Romagna; stasera alle 21.15 è di scena nello stadio Arena dei Pini di Milano Marittima, a conclusione della trilogia di comici estivi di Accademia Perduta; domani venerdì 21 agosto bissa alle 21.30 nell’arena San Domenico di Forlì.

A dire il vero “Va tutto bene” nasce prima di questo 2020; è stato pensato due anni fa quando il comico ha duettato nell’omonimo pezzo degli Statuto. “Va tutto bene anche se mi aspettavo di più” recita la canzone. Da lì lo spunto come ha dichiarato: «Dopo quel pezzo ho cambiato il mio titolo, pure con qualche “sbuffo” perché in realtà non va proprio tutto benissimo».

A dire il vero due anni dopo, gli eventi sono inaspettatamente peggiorati con il virus letale, e il comico ha aggiornato lo show dell’estate. Lo ha ripreso con entusiasmo sotto le stelle dopo la chiusura dei teatri avvenuta per lui nel pieno della tournée. Lo accompagnano sul palco alcuni fedelissimi musicisti per arricchire ed enfatizzare i tanti momenti di questo eclettico show man.

Il romano Massimiliano Giusti (1968) è infatti comico, cabarettista, imitatore, conduttore televisivo, conduttore radiofonico, attore, commediografo e doppiatore; un bagaglio di esperienze che gli permette di fare ridere in mille modi diversi, spesso cantando e imitando, Malgioglio come Al Bano, perché le imitazioni restano fra i suoi pezzi forti e richiesti: «Fra i personaggi che presento – ha dichiarato ancora – c’è Elton John in una versione 2.0, e poi Vasco Rossi che dice le cose che non devono fare i giovani, mentre Ligabue ci racconta dei problemi dei giovani come lui, la tinta che non attacca più».

Il punto di partenza è stato però un altro: «Lo spettacolo prende le mosse dal fatto che, dopo esserci tanto preparati al fatidico Duemila, abbiamo scoperto che nel terzo millennio il lavoro che offre più visibilità e ricchezza è il cuoco, chi l’avrebbe mai detto? Prima il cuoco era un ciccione, sempre sudato, che puzzava di fritto, adesso è chef, snob, magro e parla italiano. È l’unico che può trattare male tutti senza che nessuno gli risponda nulla se non “sì Chef”».

Intanto scrive per tornare al cinema come si legge su Leggo.it: «Sto scrivendo il soggetto del secondo film, dove ci sarò io con le mie malinconie. Sarà un film corale, altrimenti non me lo farebbe fare nessuno».

Euro 20.

Info: 0543 21306

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