Maturo: La lezione del Pr sul Covid

Editoriali

Chi è stato giovane a Rimini negli anni Ottanta e Novanta ha sicuramente lavoricchiato come PR per una discoteca. Anzi, statisticamente, qualsiasi ex-giovane di oggi ha fatto il PR di almeno 2,8 discoteche nella sua vita giovanile. Cosa si chiedeva a un giovane PR? Si richiedeva di trovare gente che venisse in discoteca, possibilmente pagando. Chi era un buon PR, quindi? Qualcuno che frequentava tanti ‘giri’ diversi. In questo modo, ogni suo ospite si portava dietro i propri amici. Se il PR invitava cinque persone di compagnie differenti, questi si portavano dietro cinque gruppi differenti, se il PR invitava cinque persone della stessa compagnia, in discoteca entrava solo un gruppo. Bene. Rimanete qui, un attimo, in fila fuori dalla discoteca ad aspettare il vostro nome + 3 scandito dal buttafuori.

Torniamo ai nostri giorni. Oggi l’ex-giovane PR ha una figlia piccola e deve cercare una baby sitter (assumo che la baby sitter sia di sesso femminile ma solo perché è statisticamente più probabile trovare ragazze che ragazzi che vogliano fare baysitting). L’ex-giovane può scegliere tra una ragazza brillante che gioca a basket, vive con altre tre amiche, fa volontariato, studia all’università e un’altra, timida e molto riservata che vive ancora in famiglia, non fa sport, esce poco (sta molto sui social) e sempre con la stessa amica, che tra l’altro le assomiglia molto come storia di vita ed è un’amica di infanzia. A causa del Covid-19 è probabile che ci si orienti verso la seconda ragazza. Infatti, avendo la seconda ragazza pochi contatti sociali è meno probabile che entri in contatto col virus. La seconda ragazza frequenta praticamente una sola persona, che tra l’altro le assomiglia come stile di vita e quindi anch’essa ha poche probabilità di trasportare il virus. La prima ragazza invece ha contatti con troppe cerchie sociali, molto diverse tra loro. È socialmente vincente, ma clinicamente rischiosa perché esposta a molteplici possibilità di contagio.
Nello studio delle reti sociali questi tipi di amicizia si chiamano multiplex e uniplex. L’amicizia multiplex è quella nella quale una persona ha per lo più amici simili a lui/lei: si sono fatte le stesse scuole, si frequentava la stessa parrocchia, in alcuni casi si avevano gli stessi partner, auspicabilmente in tempi differenti. Sono amici omofili, cioè che si assomigliano. Si dice multiplex perché questi amici hanno molti tratti in comune. Le amicizie uniplex, sono invece amicizie più ‘metropolitane’. Questi amici hanno in comune solo una cosa: la vela, lo studio, la passione politica… Sono persone brillanti, con un termine pedante potremo dire che hanno un elevato capitale sociale bridging. Tuttavia, sono pericolose in tempi di Covid.
Ecco dimostrato come un’attività apparentemente superficiale come il lavoretto da PR di discoteca abbia invece fornito sottili competenze di network analysis per affrontare una pandemia. Chi l’avrebbe mai detto? Ora continuiamo con gli occhi chiusi, è arrivato il nostro turno di entrare in disco. E meno male, avendo lasciato il giubbotto in macchina ci stavamo congelando…

*Docente di Sociologia della salute - Università di Bologna, Campus della Romagna - Visiting professor, Brown University

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