Maturità al tempo del Covid: si parte il 16 giugno

Un buon compromesso, niente di paragonabile al “vero” esame, una manna dal cielo. Il nuovo esame di maturità, anche lui costretto a chinare la testa di fronte ai rischi del contagio da Covid-19, si ripropone per la seconda volta in versione condensata, con un’unica prova orale che a partire da mercoledì 16 giugno dovrà testare la preparazione del maturando su tutte le discipline. E se per i presidi è «una soluzione di compromesso legata all'esigenza di prevenire nuove infezioni che difficilmente può calzare a pennello per ogni realtà scolastica del Paese», spiega Susi Olivetti, dirigente scolastica del liceo scientifico Fulcieri, per gli studenti è una «giusta soluzione». Giulia Troiano, portavoce della Rete degli studenti di Forlì e alunna di quinta del liceo classico Canova, punta l’accento soprattutto sulla composizione della commissione: il fatto che sia costituita da membri interni «permette di tenere conto della reale preparazione degli alunni, che hanno dovuto affrontare quasi un anno e mezzo di didattica a distanza». Più conservatrice, invece, la posizione del preside del liceo classico Morgagni, Marco Molinelli. Nonostante definisca «un onorevole compromesso la nuova modalità d’esame», per il dirigente scolastico non ci sono dubbi: «La “composizione standard” è la migliore, magari alleggerita della terza prova, come era stato stabilito negli ultimi anni».