Massa: multa per divieto di sosta, si scaglia sui vicini "guardoni"

Lugo

Nonostante ci fosse un sole cocente tipicamente primaverile, nella giornata di ieri a Massa Lombarda si è abbattuta una vera bufera. Una multa per un divieto di sosta ha scatenato l’ira di Antonella Brini, capogruppo in consiglio comunale della lista Uniti per Massa e consigliere di Forza Italia nell’Unione.

Senza troppi giri di parole, ha scritto in fretta e furia una lettera che ha recapitato personalmente nella buchetta dei suoi vicini di casa di via Marchetti, circa una trentina di persone. La stessa l’ha consegnata anche agli agenti della Polizia locale della Bassa Romagna e poi ha deciso – giocando d’anticipo come lei stessa ha sottolineato – di pubblicarla in un post su Facebook, scatenando inevitabilmente, e forse consapevolmente, il putiferio.

L’oggetto della missiva, con la quale invita i suoi vicini a smettere di mandare delle segnalazioni con foto ai vigili, non lascia spazio ad interpretazioni: «Guardoni che non hanno “niente” (eufemismo, ndr) da fare se non stare alla finestra e pontificare su argomenti che non li riguardano».

Una “soffiata”

Già, perché tutto nasce dal fatto che qualcuno ha fotosegnalato ai vigili l’auto della Brini davanti ad un passo carraio (il suo), e quindi gli agenti intervenuti hanno provveduto a verbalizzare l’infrazione come prevede il codice della strada. «È sicuramente stato qualcuno che non tollera le mie scelte politiche attuali, giudicandole troppo affini alla maggioranza – tuona Antonella Brini – e quindi per ritorsione passa tutto il tempo a guardare dove parcheggio la mia auto, che non dava fastidio a nessuno perché quel passo carraio è il mio; li inviterei, come ho scritto e ribadisco, a farsi i “fatti” (eufemismo, ndr) loro».

Pioggia di critiche

Apriti cielo e addio alla siccità. Pioggia di critiche e commenti seguiti da altrettanto imbarazzo della politica massese. Anche perché detto da un pubblico ufficiale quale la Brini è in qualità di consigliere comunale, quelle parole stridevano un po’. «La lettera si commenta da sola!», «Da cittadino italiano, mi meraviglio che un rappresentante della comunità, inviti e giustifichi comportamenti che non hanno nulla a che fare con l’essere civili e le regole»: questi sono solo alcuni dei commenti alla sua pubblicazione. Peraltro il dibattito più acceso pare che si sia consumato tra le mura di chi quella lettera, firmata dalla consigliera e dalla madre, se l’è ritrovata nella buchetta. In realtà i più hanno subito pensato a uno scherzo di Carnevale, venendo a conoscenza solo più tardi della rivendicazione della Brini.

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