Massa Lombarda, “i vestiti macchiati di acqua? Sono pezzi unici, vendiamoli per beneficenza”

Gli Archivi di ricerca Mazzini a Massa Lombarda sono salvi. La cattedrale della moda e dei tessuti è stata risparmiata dall’inondazione e ora il suo patron pensa a un altro tessuto, quello sociale. E così Attilio Mazzini, dopo aver visto la devastazione di Sant’Agata sul Santerno e le gravi condizioni in cui versano molti altri comuni limitrofi, Conselice e Lugo in primis, ha deciso di dare un contributo. A modo suo, anzi con la sua moda. Già, perché in realtà il negozio di abbigliamento donna in via Baracca a Lugo che porta il suo nome è stato completamente allagato. Molti di quegli abiti sono irrecuperabili e non più vendibili.

“Sono pezzi unici”

Tutti modelli di prestigiose firme da tenere comunque in quello che è l’archivio del costume più grande d’Europa, con 500mila pezzi dai primi del Novecento alla contemporaneità, tra vestiti, borse e scarpe, accessori e dettagli d’autore. Tuttavia, l’idea di poter aiutare i tanti alluvionati con quei capi non è dispiaciuta ad Attilio e alla figlia Benedetta, soprattutto quando dopo averli lavati per cercare di recuperarne qualcuno si è accorto di aver tra le mani dei pezzi unici. «I vestiti del negozio erano tutti ovviamente cartellinati – spiega Attilio Mazzini – e il contatto con l’acqua così prolungato ne ha trasferito sagoma e colori sui tessuti, come fosse una stampa serigrafica. Il risultato, peraltro, è anche bello esteticamente. Ma è la storia di quanto accaduto che rende emozionante vedere quelle maglie e quei pantaloni. È come se fosse rimasta un’impronta, una traccia indelebile di ciò che ha devastato il nostro territorio».

“Raccogliamo offerte”

E così quei pezzi non finiranno sulle grucce per essere fonte d’ispirazione per gli uffici stile dei migliori brand mondiali. «Abbiamo pensato di aprire uno dei nostri magazzini adiacenti all’archivio e metterli a disposizione per raccogliere delle offerte – prosegue Mazzini – a cui aggiungeremo una selezione di capi vintage. Direi un migliaio di pezzi totali. Sarà un open day, del quale presto comunicheremo data e modalità, nel quale la moda potrà aiutare chi è stato colpito da quella sciagura. Anche noi abbiamo temuto il peggio – sottolinea – e in quelle ore abbiamo provveduto a svuotare tutto ciò che era a livello del pavimento. Per fortuna l’acqua ci ha praticamente solo sfiorato e poter dare un piccolo contributo è davvero il minimo, soprattutto dopo aver visto i volontari accorsi per spalare quel fango. Lo stato dei loro vestiti è la testimonianza di quei sacrifici».

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