Marradi, fabbrica dei marron glacés: divergenze ma si apre uno spiraglio

Faenza


Da parte dei sindacati e delle istituzioni si era chiesto di mantenere per il 2022 la produzione dei marron glacés a Sant’Adriano e intanto discutere sul pano industriale: ItalCanditi però ha detto no. Anzi: «Ha chiesto di prendersi il 2022 per studiare il futuro dell’Ortofrutticola» riferisce il sindaco di Marradi Tommaso Triberti dopo l’incontro al Tavolo di crisi. Qui si attendeva la presentazione del Piano industriale che l’azienda ha descritto nelle precedenti sedute ma nemmeno in questa occasione è stato illustrato.
«Addirittura ci è stato risposto - continua Triberti – che se non crediamo ai loro progetti siamo prevenuti e in malafede. Pertanto senza un piano dettagliato, nero su bianco e credibile, il presidio davanti alla fabbrica prosegue».
E’ dunque giunta ad una situazione di stallo, ma con possibili spiragli la vertenza che ormai da oltre un mese vede schierati da una parte la proprietà e dall’altra i circa 90 lavoratori dello stabilimento marradese.
Altro punto poco chiaro è quello dell’annunciata partnership tra ItalCanditi e De Feo, il vecchio proprietario, descritta a parole e che permetterebbe di continuare la produzione in loco, seppure in parte riconvertita: «Non sappiano se l’accordo e la cessione della fabbrica siano già stati firmati e perfezionati - rimarca Triberti - Pur in una tale situazione ambigua azienda e sindacati si incontreranno nei prossimi giorni per un tavolo tecnico industriale al quale noi ribadiremo la nostra posizione di mantenere a Marradi per il 2022 l’attuale produzione di marron glacés e di fornire il Piano industriale».

Lascia perplessi inoltre la notizia trapelata che il fatturato previsto per il 2022 dell’Azienda risulterebbe di 4 milioni, cioè circa la metà rispetto al 2021 e questo proprio in virtù della chiusura dell’Ortofrutticola del Mugello.
Lo spiraglio sarebbe che l’azienda si è dimostrata disponibile ad aprire immediatamente un Tavolo tecnico ristretto con i soli sindacati, in sostituzione del Tavolo di crisi in quanto l’analisi del Piano industriale contiene elementi economici riservati, e sarebbe questo il motivo per cui non è stato portato nei precedenti incontri.
Il Piano conterrebbe una serie di dati sensibili privati, ma anche le richieste avanzate da sindacati e istituzioni in merito a produzione, occupati, investimenti, nuove linee , ma non in fatto di permanenza dei marron glacés, motivata dall’introduzione di altri tipi di produzioni e dall’eccesso dei costi compresi quelli energetici.

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