Maria Tronca all'House of rock con "L'ultima punitrice"

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La scrittrice palermitana Maria Tronca, curatrice di una collana di letteratura erotica moderna e contemporanea per Mondadori e narratrice poliedrica, con alle spalle diverse pubblicazioni – tra cui l’esordio Rosanero e la raccolta di racconti L’Isola delle Femmine, scritta sotto pseudonimo – presenterà a Rimini il suo ultimo lavoro, L’ultima punitrice (Les Flâneurs Edizioni), domenica 3 ottobre alle 18 all’House of Rock (via Dario Campana 69), in dialogo con Stefano Lunedei e Gabriele Vitali.

Il suo ultimo romanzo è una storia complessa e ricca di personaggi fortemente caratterizzati, prima fra tutti la protagonista Ninfa, che serba un dono naturale capace di farle ereditare dalla nonna Dorina il ruolo di guaritrice e “punitrice” della famiglia, compito tramandato fin dal ’700 e attuato attraverso l’invio di “attassi” (iettature). Da dove è sorta l’ideazione del libro?

«Nasce da “I beati Paoli” di Luigi Natoli, romanzo d’appendice di inizio Novecento, incentrato sull’omonima setta attiva nel 1700 e composta da nobili palermitani che, animati da un nobile spirito, cercavano di arrivare là dove la legge non riusciva a giungere, difendendo così i più deboli dai soprusi dei “signorotti palermitani”. Ho pensato di dare vita a una figura di punitrice tutta al femminile e da lì è emerso il personaggio di Ninfa, che poi si è inserita nella narrazione il cui intero sviluppo, come sempre accade quando scrivo, avevo già in mente fin dalla stesura delle prime parole».

La sua è una narrazione fortemente connessa all’ambiente che fa da cornice alla storia. Quale ruolo ha avuto la sua Sicilia nell’esegesi de “L’ultima punitrice”?

«Mondello era per me il borgo marinaio in cui si trascorrevano le feste, un luogo caldo e intimo dove la casa della zia e della nonna odorava di polvere e salsedine, vero profumo dell’infanzia. Nel libro c’è tutto il mio amore per quei luoghi, ma c’è anche il “dono” di Ninfa, che ha anch’esso un’origine autobiografica perché anche a me spesso pare di “sentire oltre” e io stessa provo una grande fascinazione per l’inspiegabile e il magico».

Maria Tronca, “L’ultima punitrice”, Les Flâneurs Edizioni, pp. 416, € 20,00

«Felice di vedereil mio “Rosanero”in un film»

Il suo romanzo d’esordio “Rosanero” (La Tartaruga, 2010) racconta la storia di un giovane mafioso, morto ammazzato, la cui anima trasmigra nel corpo di una bambina di nove anni, regalando allo spietato bandito la dolorosa possibilità di riflettere su tutto il dolore causato agli altri. Sono ultimate le riprese dell’omonimo film, con protagonista Salvatore Esposito (il Genny Savastano della serie “Gomorra”) che uscirà su Sky tra febbraio e marzo 2022. Come la fa sentire la possibilità di vedere presto questa trasposizione cinematografica?

«Sono felice che Matteo Levi e il regista Andrea Porporati abbiano creduto così fortemente nel progetto, ed emozionata all’idea di vedere la pellicola e conoscere la reazione del pubblico, anche perché credo sarà una grande opportunità di far scoprire anche il resto della mia produzione narrativa a un pubblico ancora più esteso». G.M.

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