Maria Antonietta a Longiano per il festival “Sirene”

Maria Antonietta (1987), all’anagrafe Letizia Cesarini, pesarese che vive a Senigallia. È lei a chiudere le terna di cantautrici di “Sirene”, sulla collina longianese, stasera alle 21.15 nella corte del Castello Malatestiano (gratuito), dove Maria Antonietta torna nella veste musicale che più la appassiona. Presenta brani passati e recenti, questi ultimi racchiusi nel disco uscito a maggio “La tigre assenza”, 10 inediti fra cui “Arrivederci”. Maria Antonietta è artista eclettica; è scrittrice, il suo esordio letterario nel 2019 con “Sette ragazze imperdonabili” (Rizzoli); è appassionata d’arte, materia per la quale ha condotto su Sky Arte nel 2022, il documentario “Maddalena. Il mistero e l’immagine”, sulla mostra dei Musei San Domenico di Forlì dedicata a Maria Maddalena. È anche appassionata di medioevo, ha studiato teologia, ragioni che l’hanno portata in Romagna per parlare di “Storie di donne” (FuMe festival 2020) e per leggere il canto XVII dell’Inferno con Guido da Montefeltro (We Reading 2021). Anno in cui ha vinto il “Premio Pierangelo Bertoli. A muso duro”. In questo 2023 si è riappropriata del palcoscenico per la sua musica, ma arriva a Longiano dopo qualche giorno nella Ville Lumière.

«Sono appena tornata da Parigi, in realtà per ricaricarmi, penso sia essenziale ogni tanto andare offline e ritagliarsi uno spazio sacro e privato».

Lei è tornata musicalmente alla carica con il nuovo disco “La tigre assenza” e il singolo “Arrivederci”, pezzo di ritmo e ironia con cui sembra celebrare un personale andare avanti senza troppi ripensamenti. In che modo è maturato?

«La tigre assenza è un concept album che ruota attorno al tema degli assenti, che assediano ognuna delle nostre vite… Tutti quelli che non ci sono fisicamente ma che, nonostante ciò, esercitano un potere illimitato e non sempre positivo su di noi. Per quanto siano feroci, e anzi, proprio perché sono feroci, bisogna lasciarli andare. Perciò bye!».

Fa piacere risentirla in concerto dopo avere dimostrato di poter fare di tutto: libri, conversazioni, documentari, arte, conduzioni… La musica viene da pensare, sembra un incidente di percorso, o è invece quello che desidera fare da grande?

«Veramente la musica è sempre stata la mia attività principale, ho scritto quattro dischi come Maria Antonietta, due dischi prima con altri progetti paralleli, direi che tutto il resto: libri, tv, reading e così via, è stato possibile grazie alla musica! Poi credo fortemente nella contaminazione dei linguaggi ed è quello che ho intenzione di portare avanti e di fare, o almeno ci proverò».

Ricominciando a scrivere canzoni dopo avere fatto altro, quali nuovi elementi creativi si è ritrovata dentro, nell’atto compositivo?

«Scrivere è sempre una sfida con sé stessi, pertanto mi sono trovata di fronte a un’altra me stessa, come accade a chiunque di noi, solo in un momento diverso della mia vita».

Come vorrebbe proseguire dopo questi mesi di live a diretto contatto col pubblico?

«Vorrei dedicarmi a un nuovo libro che ho in cantiere».

Cosa toglierà dunque dal suo cilindro nei prossimi 24 mesi?

«Programmare non è il mio forte anche se sono della Vergine, ma il mio ascendente Pesci mi fa seguire l’onda, quindi vediamo qual è il vento che soffia».

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