Marecchiese, in arrivo tre nuovi ponti

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RIMINI. Lo spunto per quello che il presidente della Provincia Riziero Santi ha definito un «incontro operativo fra amministratori e tecnici alla presenza degli organi di informazione» è la riapertura a doppio senso di marcia del ponte sul Marecchia che divide Verucchio da Poggio Torriana, ma l’occasione si è rivelata ghiotta per tracciare la rotta del progetto di adeguamento della Marecchiese per cui è stata stilata una tabella di marcia che parla di studio di fattibilità a cura dell’architetto Edoardo Preger entro l’estate e progettazione di Anas nel 2023.

«Sono bastate due settimane di chiusura per rendere il traffico su via Traversale Marecchia e la via Emilia insostenibile», «le imprese dell’alta valle, provate da due anni a senso alternato, chiedono a gran voce di ridurre i tempi di percorrenza della Ss 258 per sopravvivere» i due commenti dell’assessore di Santarcangelo Danilo Rinaldi e del sindaco di San Leo Leonardo Bindi che fotografano più di mille parole l’attesa che si respira sull’intero territorio per entrambe le opere.

In arrivo altri tre ponti

«Inauguriamo una nuova strategia: non più solo la sistemazione dei ponti, ma la creazione di nuovi. Abbiamo previsto ad esempio un milione e 100.000 euro per quello sulla Trasversale Marecchia che saranno implementati dal Comune di Santarcangelo con opere pro cicloturismo e mobilità lenta, ma contemporaneamente ne sono in cantiere tre nuovi a Casteldelci (costerà 2.100.000 euro), sulla Novafeltria-Maiolo (5 milioni) e a Ponte Messa (7 milioni)» ha esordito Santi alla presenza della sindaca di Verucchio nonché presidente dell’Unione Stefania Sabba, dei primi cittadini di Poggio Torriana Ronny Raggini, di Novafeltria Stefano Zanchini affiancato dalle assessore Ilaria Sebastiani e Monia Amadei, dai già citati Rinaldi e Bindi, dall’architetto Preger e dall’ingegnere Giovanni Vittori. «Il ponte di Verucchio è il primo tassello strategico per un ragionamento più complessivo di viabilità dell’alta valle. Parliamo di oltre 100 ponti, 150 km di strade e 62 milioni di euro di opere: 28 inseriti nel Piano triennale dei lavori pubblici, 30 sui ponti (15 di manutenzioni e 15 per rifacimenti) e 4 del Pnrr per le strade. Negli ultimi due anni solo in Valmarecchia abbiamo già fatto interventi sul 51% delle stesse, ben 77 km, e arriveremo al 74% con quei fondi per cui abbiamo aperto un tavolo di confronto con le aree interne. A Verucchio abbiamo compiuto un intervento strutturale importantissimo a tutti i livelli, che sarà completato da un ulteriore stralcio sui piloni e i parapetti che nei prossimi mesi comporterà minimi ritorni al senso unico alternato per qualche giorno, ma che ci ha visti protagonisti di un lavoro enorme in appena due anni: eravamo partiti con la Regione, che poi ha dovuto occuparsi del Covid, abbiamo provveduto con risorse nostre e variazioni di bilancio grazie a una Provincia tornata dinamica come dimostrano il piano investimenti passato da 4 a 40 milioni di euro e i dipendenti saliti da 86 a 99. E col Pnrr potremo assumerne altri 13. Ora il ponte sarà a posto per qualche decennio, consentendoci di ragionare sulla creazione di un altro nella stessa zona con destinazione dell’attuale magari alla mobilità lenta: rifarlo ora sarebbe stato impossibile in questi tempi, sarebbe costato sui 12 milioni e si sarebbero dovute realizzare infrastrutture che avrebbero costretto ad anni di lavori».

E’ partito il treno Marecchiese più scorrevole

«Sulla strategicità dell’arteria e sulla necessità di intervenire per snellire la mobilità salvaguardando al contempo il territorio siamo tutti concordi. Il passaggio di proprietà ad Anas ci alleggerisce di qualche preoccupazione, ma non allentiamo la presa. Anzi. Abbiamo intrapreso il percorso dei fatti e non delle parole e Regione, Anas, ministero e Comuni si sono dati un cronoprogramma che dice studio di fattibilità e ricerca di finanziamenti nel 2022, incarico e progettazione nel 2023» ha voltato pagina Santi, rivelando: «Intanto mettendoci un po’ di soldi a testa abbiamo conferito proprio in questi giorni l’incarico per uno studio di fattibilità all’architetto Preger per far convergere le sensibilità del territorio in un percorso comune. In 6-7 mesi lo consegneremo ad Anas perché possa avviare la fase della progettazione».

«È una bella sfida. Non solo tecnica, ma anche politica perché comporta scelte importanti» commenta l’architetto Edoardo Preger, ricordando le esperienze da dirigente pubblico e da tecnico che gli danno quindi la visione d’insieme che necessita. «Scelte forti come quelle che ci attendono le ho già fatte qui in zona ad esempio sul canale di Cesenatico e sulla Secante di Cesena, dove si dovevano trovare soluzioni che come ora mediassero la necessità viaria di una città trafficata e delle residenze su cui si andava a transitare. Andranno infatti sposati interessi tutti legittimi, quali il diritto alla mobilità e quelli di un territorio fragile e dal grande valore ambientale ed ecologico attraversato dagli animali ad esempio». Una prospettiva che non lo spaventa affatto. «Oggi per fortuna ci sono soluzioni tecniche strutturali avanzate che ci consentono di non ripetere più scempi come i piloni nel fiume per la E 45 e abbiamo studi come Ptcp e Piano di Bacino cui faremo riferimento» ha proseguito, ribadendo: «Ci tengo a sottolineare che questo è uno studio di fattibilità e non un progetto. È uno studio preliminare. So che ci sono Comitati molto attenti e li incontreremo, ne ho incontrati tanti…».

«Ringrazio il presidente Santi e i tecnici della Provincia a nome degli amministratori e dei cittadini per la riapertura di un ponte strategico per i collegamenti costa-entroterra e alta valle-autostrada» si fa portavoce dei sindaci la neo presidente dell’Unione Stefania Sabba: «Ringrazio poi tutti i colleghi per non aver strumentalizzato la situazione o fatto fughe in avanti quando la riflessione si è allargata alla viabilità. La sistemazione della Marecchiese è vitale sia per i collegamenti che gli attraversamenti, ma anche quale argine allo spopolamento e sprone a maggiori servizi: si è parlato di nuovi percorsi o interventi di snellimento e ognuno può avere la sua opinione, con l’aiuto di un professionista come Preger riusciremo a dettagliare i bisogni dell’intera valle. Ci affidiamo quindi a un tecnico qualificatissimo che ha quello sguardo esterno che può aiutarci a vedere le cose in maniera più neutra e lucida».

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