Manu Delago al Clan Destino di Faenza

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Questa sera al Clan Destino di Faenza prima tappa del tour italiano di un musicista il cui nome non è noto al grande pubblico, ma merita di essere scoperto, per le sue doti artistiche e per il suo impegno sociale: si tratta del percussionista austriaco Manu Delago.

Virtuoso dell’“handpan”, strumento metallico a percussione di origine caraibica, Delago è un collaboratore abituale di molte star internazionali che cercano suoni originali per i propri brani, in particolare Olafur Arnalds, Nitin Sawhney, Cinematic Orchestra e Björk, con cui sarà in tour mondiale da gennaio. Prima di partire con la cantante e performer islandese, Delago fa un breve tour di quattro concerti in Italia per promuovere il suo ultimo album “Environ me”, pubblicato il 24 settembre scorso. Come si intuisce dal titolo, l’impegno per i temi ambientali e la musica vanno a braccetto nel lavoro del trentasettenne musicista di Innsbruck, da tempo residente a Londra.

Il titolo gioca infatti sul termine “environ” (ambiente) e in italiano suona più o meno “ambientami”. Ma è ascoltando i brani che si scopre l’intreccio tra musica e temi ecologici: le percussioni, fluide, varie e poetiche, si abbinano ad effetti elettronici e rumori d’ambiente registrati sulle alpi durante i suoi viaggi in mountain bike. In maggio scorso Delago e la sua band hanno compiuto il “ReCycling tour”, un tour di diciotto concerti e millecinquecento kilometri in bici sulle alpi per sensibilizzare sul riciclo e sui temi ambientali. Artista super prolifico, il percussionista tirolese ha una discografia sterminata, tra album a suo nome e collaborazioni, e proviene da una formazione classica nei più importanti conservatori europei: Mozarteum di Innsbruck, Guidhall school e Trinity college di Londra. Il concerto attuale, pensato per palchi enormi, ma adattabile anche a piccoli club, lo vede da solo a percussioni, trombone, clarinetto ed elettronica, con alle spalle grandi schermi che riproducono filmati a tema ambientale e riprese realizzate durante la realizzazione del disco.

Tra le scene filmate, quattro percussionisti che suonano in un lago ghiacciato, venti bassisti in una foresta abbattuta, e un volo in parapendio suonando canne d’organo. «I miei progetti precedenti – spiega Delago – erano acustici e con una band. Questa volta ho fuso tecnologia digitale, musica elettronica e amore per la natura, sperando di ispirare il pubblico ad amare e proteggere l’ambiente». Ingresso gratuito.

www.clandestinofaenza.it

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