Manu Chao a Verghereto: ecco com'è andata

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Atmosfera ventosa ma molto eccitante. Una grande festa immersa nella natura, stile Woodstock il concerto di Manu Chao ieri pomeriggio alla Cella di Verghereto. La manifestazione era inserita nel programma del “Dante trail” per i 700 anni delle morte del Sommo Poeta, ed era sold out da tempo: 1500 i biglieti venduti. La grande voglia delle persone di stare assieme ha creato un evento straordinario per la vallata che aspettava da tempo di ritornare a fare festa.

Sono venuti da Barcellona, l’Alsazia, la Francia, terre d’origine del cantautore franco-spagnolo. Dante conosceva bene questi luoghi e come lui costretto in esilio, anche Manu Chao ha conosciuto l’esilio e ha celebrato con la sua musica l’Alighieri e questo fazzoletto di paradiso che è la Valle del Savio.

Le note di “Clandestino” hanno volato per la vallata portate dal vento fino anche all’eremo di Sant’Alberico, infiammando le persone che, prima sedute, poi in piedi, hanno cantato e ballato.

Un coro di mani che battevano ha accompagnato fin dall’inizio il concerto e la voce di Manu Chao, diventando una marea di voci, in un inno alla libertà per uomini e donne, alla solidarietà e vicinanza fra i popoli.

A un certo punto i piedi e le gambe non hanno più resistito e molti si sono alzati, portandosi ai lati del prato e hanno iniziato a ballare, anche a piedi scalzi. Una danza liberatoria dopo tanti sacrifici fatti da ognuno per l’emergenza Covid.

«Vado come il vento!! Verghereto canta con me!», ha invitato Manu Chao intonando le sue più famose canzoni. E poi tutti in piedi di fronte al palco a ballare, mentre il vento portava lontano le note di “Desaparecidos”.

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