Mani: tunnel carpale, dito a scatto, tendiniti

Tunnel carpale, dito a scatto, tendiniti: sono tante le patologie comuni che colpiscono le mani: «La popolazione diventa sempre più anziana – spiega il professor Marco Lanzetta Bertani, direttore dell’Istituto Italiano di Chirurgia della Mano di Milano e del Centro Nazionale di Artrosi con varie sedi dislocate sulla penisola, tra cui Bologna, Roma, Udine e Monza – ed è per questo che c’è bisogno di qualcuno che si occupi in maniera innovativa e preventiva delle patologie che colpiscono le mani: «Negli ultimi decenni è cambiata molto la percezione dell’età anagrafica. Se, fino a qualche tempo fa, i 70enni erano più sedentari e meno inclini al movimento, oggi sono ancora nel pieno delle forze e più attivi, lavorano, praticano sport, viaggiano e hanno una vita sociale intensa. È cambiata la mentalità: il concetto di disabilità non è più accettabile e il desiderio di conservare e preservare la manualità è diventata prerogativa indispensabile anche dopo i 70 anni».

In concomitanza sono in aumento le malattie a carico delle mani: «Tra le patologie che vediamo più di frequente – continua il Professore – abbiamo il tunnel carpale, molto diffuso tra le donne a causa degli squilibri ormonali. L’insorgere del tunnel carpale può dipendere anche da un sovraccarico funzionale, in questo caso si tratta di una malattia professionale. I soggetti più colpiti sono coloro che utilizzano strumenti che costringono a movimenti ripetitivi e prolungati nel tempo a carico del polso e della mano. Questa patologia viene trattata in modo definitivo sia mediante trattamenti chirurgici che conservativi. Entrambi, in base alle caratteristiche del paziente e della gravità della situazione, possono risolvere completamente il problema».

Numerose sono le tendiniti: «Le dita a scatto e la tendinite di De Quervain, di origine metabolica, colpiscono soprattutto la popolazione femminile. In questo caso si interviene con infiltrazioni, con l’uso di tutori notturni e, in alternativa, con la chirurgia. Oggi prendersi cura delle mani e intervenire sulle patologie anche con un intervento chirurgico è diventato normale: è un po’ come andare dal dentista».

Un’altra categoria di disturbi sono le artrosi: «Particolarmente diffusa è l’artrosi che coinvolge la parte terminale delle dita (interfalangea distale) e che si manifesta sotto forma di deformità, talvolta molto dolorosa. Un’altra forma comune è la rizoartrosi, che coinvolge il pollice ed è molto invalidante. A livelli medio-gravi, il paziente non è più in grado di svolgere quasi nessuna azione quotidiana».

L’Istituto Italiano di Chirurgia della Mano di Milano è una delle strutture più avanzate a livello europeo per quanto riguarda la prevenzione e la cura: «Tra le tecniche più efficaci, la Criolaserforesi, che permette di trattare le articolazioni malate e di arrestare il processo infiammatorio per periodi molto lunghi. Un altro protocollo utilizzato nei nostri Centri prevede l’utilizzo delle cellule staminali per la cura dell’artrosi. Durante questo trattamento, che ha segnato un vero e proprio punto di svolta nel panorama dei trattamenti per contrastare l’artrosi e non solo, vengono prelevate le cellule dal grasso addominale dello stesso paziente per poi essere iniettate all’interno delle articolazioni malate, dove avviene una ricostruzione della superficie cartilaginea e dell’osso sottostante. I risultati che si raggiungono sono sorprendenti».

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