Mandrioli, si allungano i tempi per riaprire la strada dalla frana

Cesena

Dopo le prime ipotesi che sembrava potessero portare a una riapertura in tempi relativamente brevi della strada dei Mandrioli, le ulteriori verifiche che si sono potute effettuare ieri hanno fatto riprendere fiato a previsioni pessimistiche. Col proseguire dei lavori di ripulitura della massa di terreno e delle piante cadute i tecnici hanno potuto raggiungere la sommità del versante e così hanno verificato che c’è una quantità notevole di terreno e di scarsa consistenza da asportare dalla parete. Si tratta di un versante con tanto terreno, dove non si nota roccia affiorante, e verso la sommità ci sono spaccature nel terreno anche di discreta ampiezza a testimoniare il rischio ancora incombente di scivolamento.
A differenza della frana sulla provinciale 138, tra San Piero e Bagno di Romagna, in questo punto non si vede uno strato roccioso duro. Probabilmente la Provincia incaricherà un geologo per effettuare misurazioni e controlli. A questo punto la quantità di materiale da asportare è diventata molto più consistente del previsto e di quanto non sia avvenuto sulla provinciale 138. Da una stima di circa un migliaio di metri cubi da rimuovere ora si sta ragionando su un quantitativo triplo, di circa tremila metri cubi. Sono state anche tagliate piante di alto fusto che col loro peso e la loro altezza, spinte dal vento o appesantite dalla neve, agiscono da “leva” sul terreno su cui poggiano favorendo lo smottamento.
Insomma, il lavoro di ripulitura si presenta molto più impegnativo di quanto non fosse stato previsto, non una questione di pochissimi giorni come si sperava, e una volta portato via il materiale non è detto che si possa dare il via in tranquillità alla ripresa del transito. Se poi fossero necessari particolari interventi di consolidamento e messa in sicurezza sarebbe necessario disporre di nuovi consistenti finanziamenti.

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