Passo dei Mandrioli, ripresi i lavori: "Ma com'è brutta la montagna nascosta dai teloni"

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Passato ormai un anno dall’inizio dei lavori per mettere in sicurezza la strada dei Mandrioli, con due tratti percorribili solo a senso unico alternato e regolati da semaforo, rispetto ai quattro iniziali, sono ripresi i lavori. Dai giorni scorsi hanno cominciato a “spiccare” sul versante a monte, e sui cosiddetti “Scalacci”, fitte reti di color marrone destinate a contenere la caduta di sassi e detriti. In precedenza, grazie a ditte specializzate del Trentino, che utilizzano provetti rocciatori, si erano installate reti metalliche a maglia e barriere para-sassi.

Montagna nascosta da teloni

Ora in questi spazi rimasti scoperti si provvede a mettere questa specie di teloni, che lasciano intravedere molto poco delle pareti e della caratteristica formazione geologica degli Scalacci. Un peccato, anche perché l’area è censita tra i siti geologici di rilevante importanza dalla Regione Emilia-Romagna. Se da un lato sulla pagina Facebook “Viabilità Mandrioli” si manifesta soddisfazione per la ripartenza dei lavori, dall’altro molti cittadini criticano il tipo di copertura individuato, che non lascia vedere la montagna e la roccia con i suoi colori naturali. Molto probabilmente le reti con maglie più larghe installate finora non hanno completamente risolto il problema, e qualcuno avrebbe comunque lamentato che non riescono a contenere i sassi più piccoli. Però l’impatto visivo ed ambientale delle reti “telate” viene giudicato «orribile» quasi all’unanimità.

Il tormentone bici

Oltre all’ormai “storica” discussione sull’opportunità o meno di vietare il transito agli automezzi pesanti, torna in auge la lamentela sui mancati controlli, visto che si segnala che la strada dei Mandrioli continua ad essere percorsa dai ciclisti, nonostante il transito del passo sia loro vietato. Sul versante romagnolo vige infatti il divieto di transito per le biciclette, come indica l’apposita segnaletica posizionata sia all’inizio della salita da Bagno di Romagna che al Passo che in cima alla discesa per Bagno di Romagna. Per i pedalatori sarebbe dunque possibile salire al Passo esclusivamente dal versante toscano, ma di lì poi si può poi solo tornare indietro da dove si è saliti, verso Badia Prataglia.

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