Rimini, mamme non vaccinate: bimbi nati prematuri in terapia intensiva

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La quarta ondata della pandemia continua ad avanzare e, ancora una volta, sono i soggetti più vulnerabili ad essere bersaglio del Covid–19. Tra i più fragili ci sono i neonati e, in particolare, tutti quei bimbi nati da madri non vaccinate che hanno contratto il virus e sono costretti ad essere ospitati in incubatrici presso i reparti di terapia intensiva neonatale. La dottoressa Gina Ancora, direttore dell’unità operativa di terapia intensiva neonatale dell’Ospedale “Infermi” di Rimini, nonché consigliera della Società Italiana di neonatologia con un importante riconoscimento per l’area materno infantile dell’ospedale riminese, descrive la situazione al momento attuale e aiuta a chiarire dubbi sulla questione gravidanza e vaccinazione anti-covid.

Parliamo di numeri. Quanti casi di neonati ricoverati in terapia intensiva sono stati registrati nel corso del 2021 presso il reparto dell’Ospedale “Infermi”?

«Sono 37 i nati da madri positive al Covid, di cui 4 nati prima del termine».

Ci sono stati problemi per i bimbi nati prematuri?

«Sì, dopo essere stati ricoverati in Tin (terapia intensiva neonatale) due bambini di 26 settimane hanno avuto bisogno di assistenza respiratoria».

E’ ben chiaro, dunque, che contrarre il Covid in gravidanza può comportare seri problemi sia al bambino che alla madre. Tra i rischi maggiori dell’infezione, qual è quello più grave?

«Senza dubbio il rischio peggiore che il Covid comporta sulla gravidanza è la nascita prematura del bambino. La madre che contrae il virus sviluppa un rischio molto alto di parto pre-termine con conseguenze importanti sulla salute del neonato e di se stessa. Nel corso del 2021 il reparto di terapia intensiva neonatale ha visto un incremento dei casi di incubazione in seguito all’infezione contratta dalla madre».

Quale può essere un fattore di rischio in gravidanza causato dal Covid?

«La febbre è un fattore di rischio importante in quanto debilita il corpo della madre e, di conseguenza, l’andamento della gravidanza. Si è rilevato che contrarre l’infezione durante il periodo di gestazione può portare ad avere complicanze respiratorie ancora più alte di quelle che normalmente il Covid può causare».

Il vaccino in gravidanza è, quindi, l’unica arma potente ed efficace per proteggere sia la madre che il bambino.

«E’ scientificamente certo. Il vaccino è essenziale per proteggere le donne in gravidanza in quanto, essendo immunodepresse, il loro sistema immunitario è indebolito e messo notevolmente a repentaglio dalla contrazione di qualsiasi infezione, in particolar modo del Covid-19. Il vaccino protegge la donna e il feto dal rischio di parto prematuro. Un’ulteriore ragione importante per vaccinarsi è data dalla certezza che attraverso la vaccinazione della madre il bambino sviluppa conseguentemente gli anticorpi. E’, dunque, altamente consigliato sottoporsi alla somministrazione della terza dose per avere una protezione completa».

Qual è il momento migliore per vaccinarsi in gravidanza?

«La vaccinazione è raccomandata a partire dalla fine del primo trimestre, in quanto durante questo periodo è importante che non si manifesti febbre nella donna. Come detto precedentemente, l’aumento della temperatura corporea può essere un fattore di rischio e tra gli effetti collaterali più comuni del vaccino vi è proprio la febbre. Tuttavia, trascorsi i primi tre mesi, non vi è più alcuna controindicazione per la donna».

Diverse donne hanno paura di vaccinarsi perchè convinte che possano compromettere la possibilità di rimanere incinte. Il vaccino può diminuire la fertilità?

«Assolutamente no. Purtroppo, si è radicata questa convinzione che non ha alcun senso di esistere. Il vaccino non comporta effetti negativi all’uomo: semplicemente è un “pezzetto” di virus che viene introdotto all’interno del corpo e permette lo sviluppo degli anticorpi necessari a proteggere dall’infezione. Una volta creatisi gli anticorpi, la persona è protetta dal rischio di contrarre la malattia in forma pesante che, come si è visto e sperimentato, può essere deleterio».

E’ sicuro vaccinarsi durante l’allattamento?

«Sì, non si è riscontrata alcuna controindicazione nella somministrazione del vaccino durante l’allattamento. Anzi, gli anticorpi contro il virus vengono trasmessi al neonato attraverso il latte materno».

Nonostante l’informazione sia estesa, si riscontra ancora oggi una mancanza di chiarezza sull’azione del vaccino, soprattutto in gravidanza. Quale può essere uno strumento di comunicazione efficace che aiuti ogni donna a risolvere i dubbi e a procedere con la vaccinazione?

«Una campagna di comunicazione efficace è alla base per sensibilizzare alla vaccinazione anti-covid e dev’essere in grado di raggiungere la parte più estesa della popolazione. Proprio perché attualmente l’informazione diffusa proviene da innumerevoli vie mediatiche e le voci sono molteplici, è importante affidarsi a canali istituzionali che offrono risposte scientifiche e chiare. Il reparto di terapia intensiva neonatale dell’Ospedale “Infermi”, in associazione con l’Ausl del territorio, organizza periodicamente open-day aperti a tutte le donne in gravidanza, ma al tempo stesso anche a donne in cerca di un figlio e a coppie che necessitano di maggiori chiarimenti. Un’altra via più immediata è data dal sito web dell’Ausl del proprio comune di residenza, che presenta una sezione completamente dedicata alla gravidanza e alla vaccinazione anti-covid».

L’Ospedale “Infermi” attua procedure particolari per la protezione delle donne in gravidanza durante questo periodo di pandemia?

«Vengono organizzati open day presso i consultori per le gravide e le puerpere con la presenza di ostetrica, ginecologo, neonatologo e assistenti sanitari. Viene offerta, inoltre, una via preferenziale alla vaccinazione per i genitori dei neonati ricoverati in terapia intensiva, attraverso la quale possono vaccinarsi in tempi più rapidi del previsto. Viene messo a disposizione quindi, un incentivo essenziale a proteggere se stessi e gli altri in un momento di fragilità come questo» (Martina Campidelli).

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