Maltempo, evitato il peggio a Reda, chiusa la Casolana in collina

Rimini

FAENZA. I fiumi Lamone e Senio hanno retto all’eccezionale ondata di piena, ma non è stato così per il Montone che tocca il territorio faentino a Reda e Pieve Corleto. Dalla parte opposta, nelle frazioni forlivesi di Villafranca e San Martino l’argine ha ceduto invadendo campagna e abitazioni, ancora ieri pomeriggio immerse in circa mezzo metro d’acqua. Sul versante faentino lunedì, la situazione è stata molto critica. In via argine Montone, all’altezza del ponte dell’A14, dove le travate incontrano l’argine, sono intervenuti quatto grossi escavatori e le ruspe: sono state portate tonnellate di terra, e sistemati massi di rinforzo. Ancora prima dell’esondazione avvenuta poi sul lato opposto, l’acqua aveva cominciato ad uscire verso Reda, poi fortunatamente le operazioni di contenimento hanno avuto successo.

In pratica si è provveduto ad innalzare due nuovi argini chiudendo la strada con una sorta di diga. Sul posto i dirigenti del settore lavori pubblici del comune di Faenza, coordinati dall’ingegner Patrizia Barchi e dal responsabile della protezione civile, ingegner Massimo Donati. Potenti mezzi hanno lavorato immersi nell’acqua in un’incredibile lotta contro il tempo, mentre il livello dell’acqua raggiungeva i 5 centimetri sotto il ponte. Un ponte secondo alcuni abitanti del posto non abbastanza alto, tant’è che risulta quasi incastonato negli argini del fiume che in quel punto sono più bassi, proprio per consentire il passaggio dell’autostrada. Ora via Argine Lamone è sbarrata e chissà se sarà riaperta. La Società Autostrade, dovrà compiere verifiche affinchè, non si manifestino in futuro situazioni analoghe. Nei giorni scorsi peraltro proprio sotto quel ponte erano state effettuate delle ricognizioni. Il sindaco di Faenza ieri ha emanato un bollettino di aggiornamento «non si sono verificate esondazioni ma resta critica la situazione del fiume Montone nella zona di intersezione con l'A14. Nel forese alcuni campi sono allagati a causa del mancato drenaggio dei fossi. In città vi sono stati allagamenti dovuti all'entrata in funzione delle valvole "clapet" sugli argini del Lamone che hanno impedito alle acque di fognatura di scaricarsi nel fiume. Nelle vie Lama, Fratelli Bandiera, Lapi e Renaccio si è provveduto a a pompare direttamente l'acqua dalle fognature nel fiume, bypassando le valvole».

Frane a Brisighella e a Casola
A monte di Brisighella una frana ha causato la rottura dell’acquedotto e l’erogazione è stata sospesa: si sta lavorando al ripristino. A Casola Valsenio le intense piogge hanno provocato dissesti alla viabilità collinare. Ieri è stata interrotta la circolazione della provinciale 306, ambo le direzioni, all’altezza di Mercatale causa massi pericolanti che creano pericolo. Già incaricata l’impresa per la messa in sicurezza. Non si conoscono attualmente i tempi di ripristino. «Via Cerro è chiusa a 2,5 km dal Poggiolo e via Sintria a 5,7 km – afferma il sindaco Nicola Iseppi -: mancano le condizioni di sicurezza e si dovrà interrompere la viabilità fino ad un primo ripristino. Frane importanti sulla Via Cestina, smottamenti a Settefonti e Lama. Avremo cura di segnalare alla Regione e alla Protezione Civile gli interventi da finanziare per un completo ripristino».

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