Rimini, Maggioli: "Sì a impianto eolico o rischiamo taglio delle produzioni"

Il past president di Confindustria Romagna, Paolo Maggioli, ha conservato ruoli di rilievo in quella nazionale ed è ai vertici di uno dei colossi imprenditoriali del nostro Paese. Con le sue 70 sedi in Italia e all’estero e i 10 centri di ricerca e sviluppo, il Gruppo Maggioli è infatti un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale in un settore - l’innovazione e lo sviluppo di prodotti, servizi e soluzioni per la pubblica amministrazione, professionisti e aziende - a stretto contatto e in connessione con l’intero mondo economico. Un osservatorio privilegiato e grandi competenze per un punto della situazione fra il difficile presente e il futuro prossimo dunque.

Pandemia, guerra in Ucraina, inflazione alle stelle: l’annunciata ripresa sta affrontando mille incognite e interrogativi. Cosa aspettarsi dai prossimi mesi?

«Stiamo vivendo un momento strano e complesso, perché da un lato ci sarebbe, anzi c’è ancora, grande entusiasmo verso lo sviluppo dopo questi due anni di Covid. Dall’altro, ci sono purtroppo una serie di elementi frenanti come l’invasione russa che ha amplificato ancor più il costo delle materie prime e l’inflazione. I margini di crescita ci sono tutti, ma dopo essere partiti da un più 4-5% di previsioni sul Pil le stime mese per mese vanno riducendosi e questo non aiuta di certo: è un peccato, perché lo spirito e lo stimolo perché il 2022 sia un anno importante per la nostra economia non mancano. Non bisogna scoraggiarsi ed è anzi il momento di moltiplicare gli sforzi. A partire dal tema energia».

Cosa intende?

«La strada è lunga, fare accordi sul gas con altri Paesi è un punto di partenza e un buon segnale, ma la vera soluzione si chiama transizione ecologica ed energie rinnovabili e non si può più attendere, va velocizzata assolutamente. Si mettono ancora sul piatto dubbi esistenziali, quando c’è una necessità accentuata dalla guerra, ma che prescinde dalla stessa ed emergeva già forte: se vogliamo svoltare veramente, dobbiamo fare in fretta e abbracciare tutte le energie nuove possibili e immaginabili. Vanno trovate soluzioni repentine e occorre incoraggiare ogni sviluppo in tal senso invece che tergiversare anno dopo anno. Il progetto dell’impianto eolico marino a Rimini ne è la fotografia: si va a sofisticare tutto, quando è invece fondamentale attuarlo a vantaggio dell’interesse generale. Si ascoltano posizioni che non hanno nulla a che vedere con la realtà, mentre investimenti che producono energie e lavoro andrebbero spinti cercando soluzioni rapide ed efficaci, altrimenti il rischio è che le aziende taglino sempre più le produzioni come stanno già facendo a causa dei costi di gestione».

Come vanno le cose nel vostro gruppo e nel vostro settore?

«Anche con tutte le incognite e le variabili citate, nelle aziende si respira come detto grande voglia di ripresa. A maggior ragione in un comparto come il nostro in cui i temi della digitalizzazione e dell’automazione sono molto sentiti e abbiamo la fortuna di risentire in minima parte del caro energia. Fra l’altro, il Pnrr dalla carta ha iniziato a tradursi in documenti concreti e questo sta dando grande spinta: in Maggioli prevediamo un altro anno di crescita importante sia in Italia che all’estero. Il vero problema per noi e il nostro settore è il reperimento di persone qualificate, lo smart working che abbiamo mantenuto anche post pandemia, da un certo punto di vista rende quelle giuste ancora più difficili da trovare, e a fronte della crescita potenziale la sfida diventa firmare professionalità da immettere nella macchina operativa».

Come lo state affrontando?

«Potenziando gli uffici personale, risorse umane e l’Academy interna e stringendo sempre più rapporti e accordi con Università e scuole specializzate».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui