Il Cesena che si butta da una parte mentre la Serie B va dall'altra

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Com’è che faceva? Ah, sì: “Romagna che si sveglia col sorriso ogni mattina”. Insomma, se fanno un remake della canzone, un prudente “quasi ogni mattina” sarebbe più calzante.
Al risveglio, resta un primo dubbio di fondo: se tutti la chiamano “la lotteria dei calci di rigore”, è anche perché a volte potrebbe capitare qualcosa di insolito, no? Per esempio, un portiere che si butta dallo stesso lato della palla, almeno una volta. Mica sempre: una. Il tennistico Cesena-Lecco 3-6 si consegna come partita manifesto di quella stagione in cui il Cesena voleva passare alla storia e vincere il campionato senza avere un punto dai suoi portieri. Un peccato originale nato dalla gestione di Minelli e proseguito con un mercato di gennaio che ha mantenuto la coppia Tozzo-Lewis. Tutte le squadre viste quest’anno hanno avuto qualcosa dai portieri, il Cesena mai. Viene da chiedere scusa al povero Nicola Ravaglia, uno che nell’anno della C vinta con Bisoli abbiamo tutti trattato come il bambino degli scapaccioni, invece in porta fece sempre il suo e addirittura portò pure qualche punto.
Secondo dubbio al risveglio: ma con uno stadio del genere, come è possibile che si esaltino sempre gli avversari? Poi però fermiamoci qui con la poesia. Se passi tutte le estati a chiederti perché Matelica, Monopoli e Lecco vincono qui nonostante il pubblico, Romagna Capitale, il sorriso ogni mattina eccetera, non vai mica lontano. Perdi contro Matelica, Monopoli e Lecco? Raccogli il segnale e mettiti a fare calcio meglio di loro. Torna a parlare solo di calcio, parti dalle fondamenta e rimedia all’assurdo che il 9 giugno il Cesena non sappia ancora chi sarà il responsabile del settore giovanile. Puoi avere presidenti di Gatteo, New York o Bangkok, ma il calcio a Cesena si fa con giocatori bravi costruiti da allenatori bravi scelti da dirigenti bravi, tutto il resto è contorno. I vaporosi progetti estivi sui concerti, i campi da padel attorno allo stadio, l’inno di Mameli. Tutto bene e tutto bello eh, ma è sempre contorno a quello che resta pur sempre un club di calcio, unito a quel cumulo di fuffa che diverte tanto sui social. Il Cesena che vinceva nasceva da valori diversi e la gente venuta ieri allo stadio si ricordava del Cesena che vinceva.
Ultimo dubbio di fondo: che giudizio dare a Toscano? I play-off non se li è mica giocati male: ha eliminato una squadra probabilmente superiore (il Vicenza), poi è caduto col Lecco e ha fallito l’obiettivo. Però se tra andata e ritorno col Lecco, la sua squadra tira 16 volte e segna 2 gol, è colpa dell’allenatore? No, anche se un allenatore con la sua storia in C, non doveva accettare questa situazione di portieri.
Cosa ci lascia il primo vero campionato a gestione Usa? Il ricordo di una squadra molto forte e di una società molto inesperta, che puntava a vincere il campionato con il figlio del presidente in rosa al debutto assoluto in C nel ruolo più delicato. Una scelta che nessuno in Italia ha capito, compreso il campionato, che ha respinto il Cesena, spiazzando 15mila anime allo stadio che da ieri parlano solo di rigori e di un portiere che si buttava da una parte, mentre la serie B andava dall’altra.

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