Mafia, imprenditore arrestato in hotel. Era a Rimini per partecipare al Sigep

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Sono dovuti arrivare fino a Rimini i carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del comando provinciale di Palermo, per chiudere l’ennesima importante indagine per associazione mafiosa ed estorsione aggravata.

Il blitz

Gli investigatori siciliani, accompagnati dai colleghi di via Carlo Alberto Dalla Chiesa, all’alba di ieri si sono presentati in un albergo di Marina centro dove aveva preso alloggio in occasione salone del “Gelato e della pasticceria” ed hanno fatto scattare le manette ai polsi di Pasquale Saitta, 67 anni. L’uomo, un “insospettabile” imprenditore molto noto nel settore dolciario non solo palermitano, è uno dei sette destinatari di altrettante misure cautelari (cinque in carcere, due ai domiciliari) dell’inchiesta, coordinata dalla Dda guidata dal procuratore Maurizio De Lucia, cui hanno lavorato in pool l’aggiunto Paolo Guido, dei sostituti Federica La Chioma e Dario Scaletta, che ha colpito la “famiglia” mafiosa di Rocca Mezzomorreale “costola” del mandamento palermitano di Pagliarelli.

Pezzi da novanta

L’indagine ha confermato il ruolo delle storiche figure di vertice, già in passato protagoniste di episodi rilevantissimi per la vita dell’associazione mafiosa. Le ordinanze hanno colpito i suoi vertici, già condannati in via definitiva e tornati liberi dopo aver scontato la pena. E uomini d'onore molto riservati, sfuggiti fino ad ora alle indagini, che sarebbero stati chiamati in azione solo in momenti di criticità per la cosca. Oltre a Pasquale Saitta le porte del carcere si sono spalancate per Pietro, Gioacchino e Angelo Badagliacca, Marco Zappulla. Ai domiciliari sono andati Michele Saitta e Antonino Anello. A quanto si è potuto apprendere, Pasquale Saitta a Rimini ed in Romagna più in generale, non sarebbe portatore di alcun interesse se non quello annuale della partecipazione al Sigep.

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