Maalouf e la solidarietà globale: mercoledì 30 lo scrittore a Forlì

Forse è casuale, forse invece occorre dire grazie alla lungimiranza degli organizzatori, ma il primo degli appuntamenti degli “Experience colloquia” a cura della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì dopo il lockdown, coinvolgedomani (ore 17) uno scrittore e saggista che da decenni osserva lo stato di salute del mondo. Alla Sala Europa della Fiera, in via Punta di Ferro a Forlì, ci sarà infatti Amin Maalouf, vincitore dei premi Goncourt, Mediterraneo, Principe delle Asturie per la letteratura e, con il suo ultimo saggio, Le naufrage des civilisations, anche dei premi Aujourd’hui, Terzani e Malaparte.

Libanese di origine, Maalouf è uno dei massimo conoscitori del mondo medio-orientale, ma dal suo osservatorio rileva, e non solo con questo recente lavoro, le criticità dell’intero «dipinto» (parole sue…), anche di quella parte del mondo dove, per ora, non ci sono guerre combattute.

Lo scrittore individua infatti una crisi profonda che coinvolge il pianeta: con l’America sul punto di perdere ogni credibilità morale, l’Europa che sotto irresponsabili spinte rischia di smembrarsi ulteriormente, e il mondo arabo-musulmano senza una direzione, mentre le sue popolazioni arretrano sempre più. Maalouf attribuisce tutto questo a una crisi etica, a un «naufragio delle civiltà» globale. Neppure i Paesi emergenti sembrano sottrarsene: anzi, India, Cina, Brasile paiono rivendicare a loro volta quel posto a tavola finora intravisto solo da lontano, senza che scatti in loro quella capacità di riflessione, capace di esentarli dagli errori commessi da altri prima di loro.

La soluzione a tutto ciò, se soluzione la si vuole chiamare, è per l’autore di Origini, una nuova corsa agli armamenti, cui si associano altre e terribili piaghe della cui responsabilità non possiamo accusare che noi stessi e la nostra miopia: le catastrofi e i mutamenti legati ai profondi cambiamenti del clima, lo sfruttamento dissennato dell’ambiente, i problemi sanitari

. E il Covid 19 ci ha dimostrato con estrema e tragica evidenza che nel mondo globale il problema di uno rischia di diventare problema di tutti...

Forse l’unico modo per far fronte, almeno parzialmente, al naufragio, sostiene Maalouf è ripristinare, magari in forme nuove, quella solidarietà globale che è venuta meno. Ma è soprattutto un pensiero amaro che resta impresso dalla lettura del libro: «È proprio qui il desolante paradosso di questo secolo: per la prima volta nella storia, abbiamo i mezzi per liberare la specie umana da tutte le piaghe che l’assalgono, per condurla serenamente verso un’era di libertà, di progresso senza macchia, di solidarietà planetaria e opulenza condivisa; ed eccoci qui, invece, lanciati a tutta velocità sul percorso opposto».

Ingresso libero. Prenotazione alla mail: eventi@fondazionecariforli.it.

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