Sant’Agata, il dramma dell’alluvione raccontato a fumetti

Lugo

È arrivato a S.Agata quando ancora le case e le strade erano stravolte dal fango e ha dato il suo contributo ai tanti alluvionati, incamerando prima negli occhi e poi nel cuore innumerevoli storie, scene ed emozioni. Così tante da poterci scrivere un libro, anzi un fumetto.

È così che il 39enne romano Valerio Barchi ha dato vita a “Fango”, una pubblicazione in cui ha immortalato quei momenti con una serie di vignette. Ed è proprio nella sala parrocchiale di S.Agata che il 23 gennaio, per la rassegna del Martedì letterario santagatese, il fumettista presenterà la sua opera, che è già stata donata alle biblioteche del territorio.

Tante pagine in cui il disegnatore è anche il protagonista, Mario Lee, una brava persona il cui nome ricorda sia il dialetto romagnolo che, forse, uno dei tanti jeans logorati per ridare un volto a quel paese.

Un uomo che, come hanno fatto in tanti, decide di recarsi in quei luoghi per cercare di rendersi utile.

«Giunto nella zona di S.Agata, lo scenario che lo circonda è drammatico – spiega Valerio Barchi, da qualche anno fumettista itinerante -: strade infangate, muri crollati, automobili distrutte, cumuli di fango e oggetti a marcire ai lati delle strade. Raggiunto il Centro di coordinamento dei volontari inizia a darsi da fare insieme agli altri, ma la sua idea iniziale di occupare solo metà giornata a prestare aiuto viene immediatamente accantonata: il lavoro da fare è tanto e le interazioni con gli abitanti sono coinvolgenti al punto che non si può pensare che sia solo un problema loro. Giorno dopo giorno, alternando il badile alla distribuzione del cibo e allo sgombero delle cantine, Mario si ritrova immerso in una realtà surreale e fanno giungere il protagonista alla conclusione che quello del volontario non è un dare per dare, ma un dare per ricevere, perché ritorna nell’essenza, e ritorna umano».

Quelle che si potranno acquistare a S.Agata sono le copie pubblicate ufficialmente e allegate a diversi quotidiani. Tuttavia, al momento, nessuno di questi è distribuito in Romagna e quindi quella del prossimo 23 gennaio sarà anche l’occasione per poterne reperire una copia.

«Quando l’editore mi ha proposto l’idea di un fumetto che raccontasse l’alluvione io ero già lì, in mezzo al fango e alle case sommerse – racconta Valerio Barchi -. Ho detto subito di sì, con entusiasmo, all’idea che mi proponeva Gianni Giovannetti, e pochi giorni dopo avevo già in testa una sceneggiatura. Lui mi ha spiegato che il motivo per cui lo voleva scritto da me era perché io c’ero e avevo spalato, conosciuto, osservato, raccogliendo emozioni che dovevo restituire. Ho pensato che potesse avere ragione e ho cominciato da capo, ma non è stato difficile: quelle scene ce le avevo tutte in mente, ancora belle accese».

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