Morti sospette all'ospedale di Lugo "Non serviva una nuova perizia, bastavano le prove raccolte"

La Suprema Corte insiste sulla necessità di «una nuova valutazione dell’intero compendio indiziario». E focalizza le conclusioni sul deflussore della flebo utilizzato proprio per somministrare la terapia all’anziana. «All’interno - rileva la presidente Antonella Patrizia Mazzei - vi era, effettivamente, del cloruro di potassio», mentre invece la cura prescritta per Rosa Calderoni «non prevedeva la presenza di potassio in soluzione». Per gli Ermellini proprio quello stesso deflussore era «rimasto nella disponibilità della Poggiali per un tempo comunque significativo» così come il campione ematico prelevato poco prima del decesso della Calderoni, "rimasto nella disponibilità della Poggiali per un tempo assolutamente ingiustificato". Tutto torna ora a Bologna, a una nuova corte d’assise di appello.
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