Massa Lombarda, abbandono di rifiuti: lamentele e disagi

Una Massa di rifiuti. È quella che da svariati giorni denunciano i residenti di Massa Lombarda in determinate zone, sia periferiche che nelle adiacenze del centro. Proprio come il deprecabile spettacolo a poche decine metri dalla stazione dei treni, tra il verde dell’ex fontana. Le foto postate da chi abita nei paraggi immortalano il risultato di tanti abbandoni indiscriminati all’esterno dei cassonetti, anch’essi pieni all’inverosimile, e la tardiva o mancata raccolta da parte di chi gestisce il servizio, Hera. Forse, al netto dei comportamenti scorretti, perché è lì che si trovano ancora i rari bidoni dell’indifferenziata - praticamente gli unici - che in teoria erano stati rimossi in tutti i comuni della Bassa Romagna proprio per non vanificare i tanti sacrifici del porta e porta. Soprattutto di chi cerca di rispettarla e poi vede quegli sforzi green andare “al macero”.
Un fenomeno, quello dello scarico abusivo e incontrollato dei rifiuti, che riguarda un po’ tutte le realtà, in primis le campagne delle frazioni, ma che certamente indigna ancora di più quando deturpa il decoro dei centri storici.
Se poi si aggiunge che il sole cocente non fa altro che aggravare la situazione, rendere l’aria irrespirabile e trasformare quegli spazi in una sorta di luna park per ratti e altri animali, allora lo scenario è davvero inquietante.
Tra le tante ipotesi di questa escalation generalizzata c’è il periodo che coincide con le ferie di molti: tempo libero per ripulire casa e cantine ma anche accumulo di rifiuti per l’impossibilità di mettere fuori i bidoncini al momento della partenza.
«Sono stati segnalati svariati casi in cui Hera non è passata a ritirare i bidoncini dei rifiuti dei privati – sottolinea qualcuno senza voler giustificare comportamenti scorretti – e dunque è facile pensare che poi siano stati caricati in auto in cerca dei cassonetti più grandi. Magari trovandoli già pieni, perché non svuotati tempestivamente, ed è quindi altrettanto facile che siano stati scaricati al loro esterno».
«Quei cassonetti, di cui ci dotiamo, posseggono una chiave – ha voluto precisare Sergio Zagonara del vicino ristorante Ellepi -. Siamo quotidianamente in contatto con chi di dovere, ma nonostante il nostro impegno per la raccolta differenziata ci troviamo in una situazione imbarazzante. La nostra attività paga una cifra spropositata di Tari e il problema si protrae da mesi: arrivati a questo punto penso sia proprio il sistema a non funzionare. É una vergogna!».
A pensarla così sembrano essere in tanti, tra questi anche chi vorrebbe almeno i grandi cassonetti utilizzabili con tessera magnetica. Quelli che sono presenti nel vicino comune di Mordano, che però è sotto Bologna.
«Servirebbero più controlli e più fototrappole – propongono in molti allargando il pensiero all’intera Unione, proprio perché gli episodi si verificano ovunque – ma se queste ultime servono solo da deterrente consentendo ai trasgressori di spostarsi in altre zone prive di vigilanza allora non è la soluzione giusta. Bisogna comunque intensificare la raccolta perché questa programmazione non funziona».