Lugo, sondaggio Confcommercio: deludono i saldi, scontrino medio da 80 euro

Lugo
  • 24 gennaio 2025

LUGO. Saldi, aspettative ridimensionate dopo i primi 15 giorni con uno scontrino medio intorno agli 80 euro. Questo è quanto emerge dal sondaggio di Confcommercio Lugo. In calo pure le vendite da inizio 2024. «Le attività che hanno risposto al sondaggio», scrive in una nota Ascom Lugo, «prevalentemente ubicate nei Comuni della Bassa Romagna, dichiarano per il 10% uno scontrino medio di meno di 15 euro, per il 20% uno scontrino medio tra 15 e 30 euro, per il 30% uno scontrino medio tra i 30 e gli 80 euro, per il 40% tra gli 80 e i 120 euro».

Riguardo alla tipologia di prodotti venduti, per il 30% le vendite riguardano beni utili, per il 30% prodotti di marca/fascia alta, per il 10% economici e non di marca, mentre il 30% dei prodotti venduti è attribuito alla voce “nessuno in particolare”.

«Circa l’andamento delle vendite nel periodo precedente l’inizio dei saldi, queste sono risultate in calo per il 40% dei rispondenti, in forte calo per il 40%, stabili per il 10%, soddisfacenti per il 10%. Riguardo poi alle vendite dell’intero 2024, secondo il 50% sono state in calo o in forte calo, con il 20% che dichiara vendite stabili e il 30% vendite soddisfacenti. Venendo alle aspettative per l’ultimo mese di saldi, per il 40% le vendite saranno stabili, per il 60% in diminuzione e nessuno ritiene che aumenteranno».

«Sono dati purtroppo in linea con quelli nazionali - osserva Luca Massaccesi, direttore Confcommercio Lugo – che registrano un calo medio dei consumi nel settore moda: una tendenza già dal 2023 proseguita anche nel 2024. Se si vuole invertire la tendenza che vede inesorabilmente diminuire il numero dei negozi, oltre a una riflessione su periodo e modalità dei saldi, sarebbe necessario un intervento urgente del Governo sulle locazioni commerciali, ad esempio, con un credito d’imposta del 30% oppure con la cedolare secca sugli affitti commerciali condizionati all’obbligo di una congrua riduzione dei canoni di affitto con un accordo specifico tra locatore e conduttore; sulla detrazione d’imposta ai consumatori per l’acquisto nei negozi di prossimità di nuovi prodotti di moda in cambio di quelli usati; sull’introduzione di un’aliquota Iva agevolata sui prodotti di moda sostenibili e made in Italy”; infine assoggettare il commercio on-line alle stesse imposte che gravano il commercio tradizionale».

«Per quanto riguarda il livello locale – conclude Massaccesi – continua ad essere importante che le Amministrazioni Comunali evitino provvedimenti penalizzanti in tema di accessibilità alle attività, si confrontino con le Associazioni di rappresentanza e adottino adeguate politiche di incentivazione, anche attraverso gli strumenti attivabili sulla base delle normative regionali».

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