Lugo, ruba al ristorante ma le proprietarie sono esperte di arti marziali: accerchiato e bloccato

Lugo

Con la scusa di poter utilizzare il bagno è riuscito a rubare un portafoglio, ma non poteva certamente immaginare che a impedirgli la fuga avrebbe trovato due sorelle esperte di arti marziali. Colpo fallito e, fortuna sua, scongiurato il rischio del knock out.

Il maldestro furto è andato in scena venerdì sera all’interno del ristorante A Me Mi di Lugo, quello che nel marzo dello scorso anno ha preso il posto dell’Osteria del Teatro, di fianco all’omonimo Rossini.

È qui che l’uomo, spacciandosi per un turista tedesco e fingendo di non capire la lingua italiana, avrebbe chiesto alle titolari, le sorelle Carlotta e Daiana Argelli, di poter usare la toilette. Un servizio che l’attività riserva giustamente alla propria clientela, ma lo sventurato ha accettato volentieri di sedersi a un tavolo e ordinare la cena. Anche perché tanto l’intenzione era di non pagarla.

«Quel comportamento ci ha subito insospettito – racconta la sorella minore Carlotta, 28 anni, chef del locale - perché ci ha espressamente chiesto di poter occupare un tavolo all’interno, quando sicuramente la parte esterna all’aperto poteva essere più confortevole. Proprio dove noi stavamo ultimando di mangiare con tutto lo staff prima dell’apertura al pubblico, poco prima delle 19.30. Mia sorella ha preso l’ordinazione, ma quando ho acceso il forno mi sono accorta che quell’uomo si era già intrufolato all’interno del bancone e aveva finito di rovistare nelle nostre borse per poi correre per la seconda volta in bagno».

«A quel punto – prosegue - ho controllato e dalla mia mancava uno dei due portafogli; sono corsa a verificare se l’avessi lasciato a casa, a venti metri dal ristorante, mentre mia sorella e le nostre ragazze monitoravano la situazione. Purtroppo non c’era e quindi era certo che l’avesse rubato».

Probabilmente il mancato Lupin sperava di poter scappare da una finestra del bagno, che però portava solamente a una corte interna. L’ennesima sfortuna in una giornata davvero nera, almeno quanto la cintura conquistata nella sua lunga carriera da Daiana, 38 anni, judoka di lunga esperienza. Di kickboxing invece è appassionata la sorella minore, ma il ladruncolo non sapeva di trovarsi davanti a una combo difficilmente battibile. È probabile che, ovviamente solo in caso di legittima difesa e reale pericolo, il match sarebbe durato davvero poco.

Per andarsene il goffo delinquente è tornato in sala per tentare la fuga sperando che nessuno si fosse ancora accorto di nulla. Ad agevolargliela, peraltro, c’erano gli altri tre componenti della banda, loschi individui che si è capito solo dopo fungevano da pali nei vari accessi del vicolo dirimpettaio al Pavaglione. E invece per lui l’amara sorpresa.

«Praticamente in sala l’abbiamo accerchiato – racconta la giovane cuoca – e a quel punto si è arreso: ha restituito sia il portafoglio che i 110 euro che aveva già nascosto sotto ai vestiti; noi abbiamo subito allertato le forze dell’ordine, ma in quegli attimi non abbiamo pensato di trattenerlo e così è scappato. Ai carabinieri intervenuti abbiamo comunque descritto com’era e il modus operandi dell’intera banda».

A dare una mano alle due sorelle nel bloccare il malvivente sono intervenute anche la madre e una cameriera: lo staff del locale è tutto al femminile.

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