Lugo, ricordando lo storico giornale umoristico “E’ Scèfal”

Lugo

Anni fa qualcuno immaginò la piazza di Lugo sommersa dall’acqua, ideando una vignetta che provocò solamente delle risate essendo talmente paradossale che ciò potesse accadere. E invece.

Ad avere previsto nel 2015 gli effetti dell’alluvione, scongiurandoli e sdrammatizzandoli, era stato l’ultimo numero di “E’ Scèfal”, lo storico giornale satirico e umoristico che ogni anno, a partire dal ‘51, veniva pubblicato in occasione della festa di San Francesco di Paola, alla fine di aprile.

Ogni volta l’attesa in città era tanta, sia tra chi non vedeva l’ora di leggere le goliardate dei personaggi prestigiosi lughesi scoperte dagli autori, che tra chi aveva il terrore di essere tra i protagonisti, sapientemente caricaturati e descritti con giri di parole e rebus che solo i migliori enigmisti potevano decifrare. Molti aneddoti infatti rimangono ancora incompresi.

Gli autori facevano parte del Circolo Universitario Lughese (Cul), la cui sigla era già abbastanza esemplificativa dell’irriverenza che veniva immortalata su quelle pagine di storia e cultura popolare.

Come popolari dovevano essere i bersagli da “sfottere”. Testi e vignette raccontavano quanto accaduto durante l’anno, con molta ironia e altrettanta provocazione. Si narra che “E’ Scèfal” abbia fatto naufragare più di un matrimonio e tante carriere, non solo in politica. È certo invece che in più di un’occasione la pubblicazione sia stata oggetto di querele e cause giudiziarie.

A tal punto che – ma forse è solo una bizzarra leggenda sulla stessa linea editoriale – si diceva che il direttore responsabile fosse la nonna ultraottantenne di uno dei redattori, che per ragioni di età non poteva essere perseguita legalmente.

In tanti rimpiangono quelle copertine, nelle quali figurava spesso un arzillo Baracca stanco di stazionare sul suo monumento e tutto intorno i misfatti da approfondire nelle pagine interne tra le tante rubriche e caricature.

A Lugo c’è comunque chi ne possiede una collezione intera e che potrebbe anche metterla a disposizione se qualcuno si prendesse l’onere di organizzare una mostra.

«Farebbe divertire chi è stato ritratto e chi ha riconosciuto certi personaggi – conferma il collezionista Virgilio Brunoni, ex postino di 75 anni -. Nei primi anni, usciva anche un altro giornale con lo stesso taglio: si chiamava “E’ piò patàca” e come “E’ Scèfal” raccoglieva i fatti e i personaggi più bizzarri del paese. Erano tempi diversi, oggi si è perso un po’ quel mondo, però a molti lughesi piacerebbe sicuramente rivedere tutti i numeri».

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