Lugo, raccolta rifiuti, Hera: "Impegnati per risolvere i disagi"

Non passa giorno che le polemiche relative alla nuova modalità di raccolta dei rifiuti a Lugo, così come anche nei restanti comuni dell’Unione, non riempiano i social e le pagine dei quotidiani. Abbiamo chiesto alcuni chiarimenti a Andrea Bazzi, responsabile dei servizi ambientali di Hera per l’area Ravenna-Cesena.
Bazzi, le tante criticità ipotizzate dai cittadini lughesi relative al nuovo porta a porta sembrano essere state confermate dai fatti; voi ne avete contezza?
«Sappiamo che ogni cambiamento genera criticità e le affrontiamo accanto alle Amministrazioni. Stiamo attuando quanto previsto nel modello definito da quest’ultime, come già avvenuto praticamente in tutto il Cesenate e buona parte del Ravennate. Lavoriamo nel rispetto di quel preciso modello, consapevoli che il porta a porta impegna molto di più sia gli utenti che il gestore».
A tal proposito avete attuato qualche procedura "eccezionale" per sanarle subito e attenuare il malcontento generale?
«Ci stiamo veramente impegnando al massimo per risolvere qualsiasi disagio. Nello specifico ci siamo attivati su più fronti: un richiamo di comunicazione, lettere mirate a chi ancora non ha ricevuto il kit dei bidoncini, ulteriori info point e la possibilità di poter conferire i rifiuti alle isole ecologiche. Inoltre abbiamo attivato due turni giornalieri di raccolta extra, nei quali nostri mezzi passano a monitorare il territorio rimuovendo i sacchetti lasciati in luoghi o giorni sbagliati».
Le forze politiche hanno sottolineato molte lacune del servizio, almeno iniziali, puntando il dito proprio contro il gestore: addirittura lo ha fatto il sindaco Ranalli e ancor di più la maggioranza di centrosinistra. Voi come replicate a quest’ultime?
«Il cambiamento è partito con lo scopo di arrivare alla percentuale minima di raccolta differenziata del 79%, per adeguarci alle normative europee e agli standard dell’economia circolare. Tuttavia il modello predisposto è quello scelto dalle Amministrazioni comunali: è normale che ci siano alcuni disagi iniziali, ma noi lavoriamo per portarli al minimo».
Spostiamoci sull'agenda dei ritiri: non è un po' irreale pensare che bar e ristoranti possano disfarsi delle bottiglie di vetro 1 sola volta ogni due settimane?
«Noi siamo a disposizione, ovviamente su richiesta dell’Amministrazione. Ogni realtà ha le sue esigenze: ad esempio una località balneare produce più rifiuti di altre. Se in città servissero ulteriori passaggi ci sarà comunicato».
Pensando ai privati, vi è mai venuto il dubbio che chi abita nel centro possa essere "costretto" o "incentivato" - pur sbagliando - a buttare nell'umido l'indifferenziata (o viceversa) al bisogno, faticando a tenerlo in casa?
«Purtroppo sì. Ma, come dicevo, confidiamo che i primi naturali disagi vengano azzerati nel giro di poco. Abbiamo l’esempio dell’area di Cesena: in due mesi si è arrivati all’assoluta normalità».
La voglia di differenziare nella comunità c'è, semplicemente si chiede, almeno, di aumentare la frequenza dei ritiri e la possibilità di avere qualche cassonetto con tessera, di quelli già utilizzati in altre realtà; la decisione ultima, se farlo o no, spetta a voi o all'Amministrazione comunale?
«Va fatta una premessa: quella dei cassonetti con tessera (il caso di Imola) è un modello diverso di raccolta: a Lugo, come in tante altre città, si è fatta un’altra scelta e quindi quei bidoni non potranno mai esserci. Tuttavia abbiamo allestito una Smart city nel parcheggio dello stadio di Lugo, nella quale i rifiuti potranno essere conferiti, così come abbiamo previsto dei cassonetti elettronici per aziende di grandi dimensioni. Per quanto riguarda la frequenza dei ritiri, invece, siamo sempre disponibili ad ascoltare e accogliere le richieste del Comune».
Chiariamo un altro grande dubbio: i condomini potranno continuare ad avere i loro maxi- bidoni?
«Certo che sì. Deve farne richiesta il singolo amministratore. Ovviamente saranno diversi dai vecchi - microchippati anch’essi -, non esisterà più quello dell’indifferenziata e dovranno essere collocati esternamente solo nelle giornate del normale calendario».
Non le sembra un’enorme incongruenza che ai cittadini sia giustamente chiesto il massimo rigore nel differenziare, poi però nella piazza o nei parchi pubblici ci sono esclusivamente cestini o contenitori per l'indifferenziato?
«Posso essere d’accordo, a patto che non si utilizzino quei cestini, piccoli o grandi che siano, per i conferimenti domestici. Questo deve essere ben chiaro. In certe città sono già stati installati bidoni multi-rifiuti e, anche in questo caso, sarà la singola Amministrazione comunale a valutarne e richiederne l’impiego».