Lugo, morte di Samuele: lo straziante ricordo della madre

Lugo

«Come farò senza il mio "Nano", come farò?». A chiederselo, tra la disperazione e un sorriso di riflesso pensando all’affettuoso e simpatico soprannome con cui chiamava il figlio cresciuto tantissimo nell’ultimo anno, è Valeria, la madre del giovane Samuele Citrà, il 15enne deceduto venerdì pomeriggio nel drammatico incidente verificatosi lungo la Bastia quando, all’altezza del campo sportivo di Santa Maria in Fabriago, l’autovettura guidata dal fratello Stefano si è schiantata frontalmente contro un’autocisterna dopo averne invaso la corsia. Quest’ultimo, peraltro, rimane ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Bufalini di Cesena (in coma farmacologico) dopo esservi arrivato in condizioni gravissime con l’elisoccorso.
Una sciagura che ha scosso tutto il territorio. Da Lavezzola, dove viveva, fino a Lugo, dove lavorava la mamma che tutti conoscono e stimano.

Intanto anche nella giornata di ieri lo sgomento e la rabbia per l’epilogo di quel tragico evento hanno riempito i cuori straziati dei tanti che conoscevano il ragazzo.
I genitori
Nulla in confronto a ciò che stanno passando la madre Valeria e il padre Agostino, entrambi cuochi.
È da loro che Samuele aveva ereditato la passione per i fornelli. Amava mangiare, ma anche prepararseli i piatti. Per concretizzare quel sogno e gareggiare con i genitori (così come col fratello Stefano anch’esso impegnato nella ristorazione), si era iscritto all’Istituto Alberghiero Artusi di Riolo Terme.


La scuola

Era al secondo anno, nella sezione A, e nessuno dei suoi compagni e docenti riesce ancora a credere a ciò che è successo.
«Samuele era un ragazzo timido, silenzioso generoso e altruista, mai una parola di troppo e con una grande passione per la cucina»: queste le parole con cui lo ricorda emozionata la sua insegnante di cucina, prof.ssa Sangiorgi.
«È sicuramente una perdita incolmabile sia per il personale della scuola che per i compagni – aggiunge in proposito la vicepreside Barbara Bonfiglioli –. Proprio da loro e da tutti gli studenti dell’istituto è partita l’iniziativa che si è svolta stamattina: alle 11.50 tutti abbiamo ricordato Samuele con un minuto di silenzio. E per domani, lunedì, i suoi compagni stanno preparando un’altra iniziativa».


La playstation e gli animali

Nella routine quotidiana invece la giovane vittima ha sempre fatto quello che si fa a quell’età, ovviamente «giocare alla playstation», come ricorda la mamma.
Ma non solo. La natura, il cane Elfin e la gatta Lilo.
E poi i cavalli, quelli su cui da una decina di anni amava adagiarsi e cavalcare, seguendo l’altra grande passione della mamma.
«Il suo cavallo preferito era la "Quakki", così l’aveva soprannominata – racconta ancora, con il cuore in gola e gli occhi lucidi, Valeria –. Quando era piccolo veniva con me nei centri ippici della zona e mi aiutava a domare quelli più ingestibili. Poi l’ho messo in sella e gli ho insegnato».
La tenerezza con cui la madre ricorda Samuele e intanto prega per Stefano è impossibile da trascrivere. E forse nemmeno immaginabile.
Nel ricordarlo, la sua voglia di cercare un sorriso per placare il dolore è frutto della gioia che gli ha donato Samuele in questi 15 anni. Troppo pochi per dirle addio.
Uno strazio che ha tolto la vita a un ragazzino e distrutto quella dei suoi genitori, di suo fratello, dei parenti e degli amici.

Per quanto riguarda l’ultimo saluto da tributare a Samuele invece bisognerà attendere ancora qualche giorno. Luogo e data dei funerali verranno resi noti a inizio settimana.

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