Lugo, minacce a chi non pagava la droga. Donna patteggia

Lugo

Faceva “recupero crediti” per conto del fidanzato spacciatore. E per ottenere più rapidamente il pagamento di un credito vantato di 400 euro ha pensato di estendere le richieste ai familiari del cliente debitore, a suon di minacce. Compagna, figlia e nonna del cliente insolvente sono tutte finite nel mirino di una 50enne lughese che ieri, alla luce delle ripetute minacce di morte proferite alle tre donne nel luglio del 2020, ha patteggiato la pena a un anno, cinque mesi e 23 giorni.

Minacce via messaggi e audio

Sarebbero quattro i messaggi vocali inviati via whatsapp alla figlia del cliente, informandola: «Tuo padre deve 400 euro a uno spacciatore». A quel punto si sarebbe presentata: «Io sono la sua donna, è meglio che me li porti». Fatti i preamboli, è andata dritta alle minacce: «Il suo telefono tra un po’ viene bruciato, anche casa tua, casa di tua mamma, casa di tuo padre e di tua nonna».

Lo stesso repertorio è stato riproposto nei successivi audio spediti alla ragazza: «Tra un po’ saltate in aria ok? Lui va in galera o sotto terra e ci vai anche te perché sei sua figlia». L’unica soluzione proposta dalla sconosciuta è stata il pagamento della cifra rivendicata per il presunto debito di droga. Altrimenti, aveva promesso, «vi facciamo fuori».

La denuncia delle vittime della tentata estorsione - tutelate dall’avvocato Nicola Festa - ha rapidamente portato a identificare l’interlocutrice, che ieri, assistita dall’avvocato Alessandra Giovannini, ha deciso di patteggiare la pena con il sostituto procuratore Marilù Gattelli davanti al giudice per l’udienza preliminare Sabrina Bosi.

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