Lugo, l'Ausl rassicura: "Nessun depotenziamento di Cardiologia"

Lugo

«Le funzioni dello specialista cardiologo non saranno in alcun modo dequalificate, anzi verranno esaltate e potenziate».
È categorica la risposta del direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori, in merito alla possibilità di una chiusura o di un depotenziamento del reparto di Cardiologia dell’ospedale Umberto I. Un’ipotesi che, soprattutto tra i sanitari in forza al nosocomio lughese, nelle ultime settimane è stata valutata come rischio concreto, in quanto correlata ai lavori di rifacimento del reparto di Rianimazione.

A tal proposito il capogruppo consigliare dei Cinque stelle, Mauro Marchiani, da sempre molto attento e critico rispetto alle politiche sanitarie, ha presentato un’interrogazione - condivisa con tutte le altre forze di minoranza in Consiglio comunale - con la quale ha chiesto espressamente chiarimenti alla Rocca e all’Unione dei Comuni in merito alla riorganizzazione in atto del presidio lughese.

Carradori, nella sua lunga disamina, ricorda anche che la situazione del distretto di Lugo ha due caratteristiche che occorre evidenziare: la più alta percentuale in Romagna di popolazione over 65 (il 27%) e di residenti stranieri (13.1%). Condizione che richiede una presa in carico di prossimità - dicasi territoriale - costante e strutturata.

«Fatta questa premessa – spiega nello specifico il direttore generale dell’Ausl Romagna – emerge che il progetto riorganizzativo non coinvolge la sola Cardiologia ma l’intero ospedale di Lugo che, per dimensioni contenute ed elevate professionalità presenti, si presta in maniera ottimale a rappresentare il laboratorio delle innovazioni organizzative per tutta la Romagna, a cominciare dalla proposizione dell’intensità di cura. Sfruttando gli imminenti lavori di ampliamento della Rianimazione si arriverà alla costituzione di un’area ad elevata intensità di cura con 10 posti letto, che comprenderanno gli attuali 6 denominati Icu (Intensive care unit), cui si aggiungeranno i 4 di sub intensiva, collocati al piano terra complanari a Medicina d’ Urgenza che, dalla fine di questo mese, sarà dotata di una stanza di degenza con 4 posti letto a maggiore contenuto tecnologico».
Ambulatori e tecnologia
«A questa riorganizzazione interna – sottolinea Carradori – si affiancherà anche I’attività specialistica transmurale, nella quale in primis il cardiologo si farà carico della gestione ambulatoriale dei pazienti con problemi cardiologici ampliando I’offerta specialistica ambulatoriale, costruendo attività di presa in carico per pazienti complessi che, gestiti tempestivamente dal punto di vista diagnostico e terapeutico, potranno evitare I’accesso in urgenza al Pronto soccorso. Nell’ambito di queste attività “extra ricovero” può trovare sicuramente applicazione anche il potenziamento delle tecnologie di telemedicina, che potrebbero trovare fisicamente spazio all’interno dell’attuale reparto di Cardiologia, il quale non sarà dismesso o smantellato, ma piuttosto ripensato e riorganizzato».

«II cardiologo – conclude Carradori elencando i punti salienti - continua a garantire la sua attività specialistica, concentrandosi sulle problematiche emergenti, prettamente di competenza. II numero dei posti letto di Cardiologia e Utic non cambia e soprattutto non ci sono riduzioni. L’ospedale di Lugo acquisisce un nuovo direttore di struttura complessa di Cardiologia Territoriale, la cui équipe medica non viene diminuita, ma ne vengono esaltate Ie eccellenze e colmate Ie lacune, tramite percorsi strutturati di formazione e di carriera. I medici specialisti di diverse discipline lavorano a più stretto contatto e imparano gli uni dagli altri per adattamento reciproco».

Tuttavia secondo l’interrogante Marchiani le parole del direttore generale non cambiano la sostanza. «Quella che Carradori chiama riorganizzazione non è altro che un lento e inesorabile smantellamento e declassamento – dice il capogruppo pentastellato – con il beneplacito dei partiti di maggioranza che sapevano e hanno nascosto ai cittadini la scellerata decisione. Ne prendo atto, rimanendo senza parole».

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