Lugo, l'appello: "Io disabile non posso vivere in questa casa"

Lugo

«Così non posso più vivere». Poche parole, quelle che bastano per sollecitare qualcuno a fare qualcosa. A lanciare questo appello è Rossella, invalida e impossibilitata a muoversi autonomamente. Il marito Antonio, anche lui cagionevole di salute, la assiste costantemente ma negli ultimi tempi sono emerse due criticità che ai coniugi sembrano insormontabili. Proprio come lo sono la ventina di scalini che sono costretti a salire e scendere per accedere all’appartamento in cui abitano, con una figlia, all’interno di un condominio dell’Acer nel centro di Lugo. E poi c’è il bagno. Chiedono con urgenza che quest’ultimo venga reso agibile per una persona disabile e non autosufficiente, come lo è la moglie da qualche anno. Servirebbero la sostituzione della vasca con una doccia munita di seduta e il maniglione a cui aggrapparsi, un wc adeguato e che sia raggiungibile, perché di fatto le distanze con la lavatrice non lo permettono, e un lavandino che non debba presto sbriciolarsi per effetto delle crepature formatesi. «A noi andrebbe bene che ci spostassero anche in un appartamento più piccolo visto che gli altri cinque figli non abitano più qui con noi – dicono marito e moglie –. Quello che invece ci serve assolutamente è un bagno idoneo e la possibilità di poter entrare in casa senza impazzire. Abbiamo due rampe di scale da fare e non c’è un ascensore o un montascale. Ci hanno fornito una carrozzina speciale per i gradini però era diventato quasi più pericoloso utilizzarla». «La situazione della famiglia è molto attenzionata dall’Amministrazione comunale – spiega l’assessora al Welfare e alle Politiche per il diritto alla casa, Lucia Poletti –, e ho incontrato personalmente la signora. Abbiamo trovato almeno un paio di abitazioni corrispondenti alle loro richieste. Soluzioni che la coppia ha ritenuto opportuno non accettare». «Le abitazioni erano tutte fuori città – replicano i coniugi –, nelle frazioni oppure in zone molto distanti e nemmeno troppo tranquille per la nostra condizione. E comunque anche in quelle ci sarebbe stato il problema del bagno da sistemare». E proprio questo sembra la condizione più difficile: la famiglia ha presentato un preventivo con le migliorie che, a parer loro, sono fondamentali. Però – dicono – quell’elenco di spese, così come è stato presentato, non può essere accettato dal Comune. «Le risorse per ristrutturare quel bagno sono già disponibili – chiarisce l’assessora – proprio perché le esigenze della signora sono una delle nostre priorità. C’è stato un sopralluogo della commissione competente che ha confermato gli interventi da attuarsi. La nostra intenzione dunque è quella di realizzare i lavori, che però devono essere svolti come le procedure prevedono».

#getAltImage_v1($tempImage)

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui