Lugo, il cinema San Rocco torna a riempirsi. Nuovi progetti per il futuro

Lugo

Quando gli era venuta l’idea di riaprire il cinema San Rocco di Lugo si erano sentiti dire da molti: «Ma voi che film avete visto?». Come se l’impresa fosse impossibile. E invece a vederli quei film è andato molto pubblico, fatto di bambini e dei loro genitori.

Del resto la rassegna cinematografica che si è appena conclusa si chiamava proprio “Cinema in famiglia”: sei domeniche nelle quali le pellicole sono tornate a girare in quei proiettori che hanno rischiato di essere dismessi.

Grazie all’impegno del gestore, don Carlo Sartoni della Chiesa di San Francesco di Paola, e di Davide Solaroli, il promotore che ha anche cercato gli sponsor per finanziare l’intera operazione, le poltroncine dello storico cinema lughese, l’unico scampato alla débâcle ad opera delle multisala, sono tornate a riempirsi.
Un successo inaspettato che ha convinto il sacerdote a programmare una doppia proiezione in occasione della festa del patrono San Francesco di Paola, da cui prende il nome la stessa parrocchia. E così nel pomeriggio di domenica 30 aprile e lunedì 1 maggio la sala rimarrà aperta, anche se il titolo del film verrà svelato solamente a metà mese.

Ma non solo. Tra le oltre mille persone che hanno assistito alle proiezioni c’era anche qualche musicista del territorio che ha avanzato l’ipotesi di metterci qualche gruppo sopra il palco di quello che è a tutti gli effetti un teatro. La proposta non è affatto dispiaciuta e così le prime idee stanno per essere cristallizzate.
«Qui ci piacerebbe proporre anche un “Teatro San Rock” – annuncia ridendo Solaroli – una serie di eventi nei quali la musica live possa tornare ad essere apprezzata oppure proprio scoperta. Ci sono molti festival ed eventi estivi che gradirebbero poter allungare il cartellone nel periodo invernale e questa location sembra poter accontentare tutti. Inoltre la sostenibilità dell’intera struttura necessita di più iniziative. Il “Cinema in famiglia” riprenderà in autunno con una programmazione pensata per i bambini – sottolinea ancora Solaroli – ma stiamo ragionando anche su qualche pellicola anni ’80 per serate ad hoc pensate per quella fascia di over 40 che tornerebbero volentieri nella vecchia sala lughese dove magari da giovani hanno visto per la prima volta quei film. Addirittura, per chiudere il cerchio, tirando fuori dall’armadio lo stesso abbigliamento di allora. Ovviamente senza cellulare, altrimenti l’atmosfera non sarebbe la stessa. La voglia e le proposte ci sono e abbiamo visto e dimostrato che farlo è solo difficile, ma non impossibile».

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