Lugo, i 50 anni del Baccara, ricordi ed emozioni

È passato quasi mezzo secolo da quando le prime luci hanno cominciato a scaldare la pista e la musica a fare vibrare corpi e pareti. Era il 21 dicembre 1973, l’inaugurazione della discoteca Baccara di Lugo, una vera icona nel mondo della notte.
Il cinquantenario è un traguardo importante e la famiglia Mazzari - oggi proprietaria esclusiva del locale - ha deciso di festeggiarlo con una serie di iniziative per omaggiare le centinaia di migliaia di clienti che hanno ballato lì dentro, emozionandoli con ricordi, aneddoti e sorprese. Un regalo a loro e anche alla città di Lugo che patrocinerà gli eventi previsti per il prossimo dicembre.
Tra le tante idee che in queste settimane stanno prendendo forma ci potrebbero essere la realizzazione di un docufilm, una mostra e una serata ad hoc.

D’altronde sono tanti i ricordi da mettere in fila. Da quando Primo Mazzari - che ai tempi si occupava solo delle omonime distillerie - ebbe la geniale e accattivante idea di realizzare una discoteca. Tutto nacque quasi per caso, per festeggiare proprio la nascita di Federica, la figlia più piccola.
«Per organizzare il pranzo del suo battesimo mio padre scelse quello che era il ristorante Piro di Sant’Agata sul Santerno – racconta Lorella, l’altra figlia –. Poco dopo si presentò da lui il figlio del ristoratore, Giorgio Avveduti, recentemente scomparso. Voleva aprire un’attività nel campo della ristorazione e cercò di convincere mio padre a ristrutturare un edificio danneggiato dai bombardamenti dell’ultima guerra. Quello che oggi è Villa Bolis. I costi per farlo sembrarono subito altissimi e così non se ne fece nulla».

«È proprio lì che mi venne l’idea di fare un locale da ballo – aggiunge il protagonista, Primo Mazzari –. A quei tempi, da quarantenne, ne frequentavo molti un po' ovunque e mi sembrava che ne mancasse uno nelle nostre zone. Lo dissi subito a mia madre e la sua risposta in dialetto la ricordo ancora: “E mi Signor, a sfasè la fameja”, tradotto “Oddio, disfiamo la famiglia”. Sempre più convinto del progetto, contattai un impresario e andammo in giro per locali, un po' in ogni regione, a prendere spunti e cercare contatti».
Non c’erano ancora YouTube o le storie sui social in cui poter vedere cosa succedeva dentro un locale stando seduti sul divano. In quegli anni dovevi esserci e viverla la notte per sognare di diventarne il regista. E così fu proprio durante uno di questi tour a caccia di novità che Mazzari riuscì a contattare il geometra che aveva progettato una delle discoteche più belle in cui era entrato. In pochi mesi quelle idee diventarono grandi successi, condivisi assieme agli altri tre soci di allora e cofondatori, Bruno Cristofori, Giorgio Avveduti e Antonio Raffellini.

Nemmeno un mese prima dell’inaugurazione, dicembre ’73, lo Stato italiano impose l’austerity, una serie di misure restrittive volte a contenere il consumo energetico in seguito alla concomitante crisi petrolifera. E così, tra le tante, fu imposto il divieto di circolazione dei mezzi privati nei giorni festivi. Tuttavia, la discoteca era la grande novità e quindi ci si arrangiò: oltre a biciclette, cavalli e buoi, lungo la via Felisio giravano continuamente i bus che il locale aveva messo a disposizione della clientela. Da allora molte cose sono cambiate, ma il nome Baccara (dalla pregiata varietà di rosa baccarat, divenuta icona del locale) è rimasto. Nelle insegne e nel cuore di chi lo ha vissuto. Tanti e da tante province, come oggi.

E forse anche il più illustre lughese, Francesco Baracca, sarebbe contento di sapere che l’altra icona della città è stata chiamata col suo anagramma.
Ora nel progetto della famiglia Mazzari c’è mettere in fila tutta quella mole di ricordi legati alla discoteca Baccara: le testimonianze degli addetti ai lavori (dj, direttori, baristi e tutto lo staff), i caratteristici divanetti in cui sono iniziati e terminati molti amori, i portacenere di ceramica brandizzati che tutti hanno sempre desiderato rubare (spesso riuscendoci), i tantissimi biglietti pubblicitari e le altrettante colonne sonore di quelle notti.

Ma non solo. Nel memorabilia del Baccara ci sono anche le fotografie di Paolo Ruffini, un passionale archivio con migliaia di scatti della nightlife lughese.
Quella in cui sono passate un po' tutte le star della canzone e dello spettacolo: Vasco Rossi, Renato Zero, Ornella Vanoni, Franco Battiato, Eros Ramazzotti e Jovanotti solo per citarne alcuni. Difficile non menzionare quelle internazionali come Donna Summer e Gloria Gaynor, ma anche i tanti personaggi dello spettacolo e i comici.
Forse solo Mina e Adriano Celentano non si sono mai esibiti sul palco del Baccara. Ma il dubbio che ci possano essere venuti a ballare rimarrà per sempre.

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