Lugo, celebrazioni di Francesco Baracca, l’asso dei cieli

Lugo

L’anno prossimo il cielo di Lugo potrebbe tingersi di verde, bianco e rosso. Le Frecce Tricolori infatti potrebbero esibirsi nello spazio aereo sovrastante il monumento all’asso dell’aviazione Francesco Baracca. A non escludere questa possibilità è stato il capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare, generale Antonio Conserva, in visita ufficiale ieri pomeriggio a Lugo nell’ambito delle celebrazioni per il 107° anniversario della morte del pilota lughese. L’occasione sarebbe quella del centenario della nascita dell’omonimo museo di via Baracca.

«Faremo di tutto per esserci – ha risposto al Corriere Romagna il generale Conserva -. Prendo nota volentieri, perché di solito il programma delle Frecce Tricolori lo mettiamo a punto verso la fine dell’anno. Raccogliamo le esigenze da tutto il territorio nazionale e sicuramente questa ricorrenza di Lugo non potrà passare inosservata. Saremo felici di celebrarla però dobbiamo verificare che non ci siano impegni istituzionali, in primis col presidente della Repubblica, nei quali il passaggio delle Frecce è obbligato».

La squadra acrobatica dell’Aeronautica militare italiana ha già visto la piazza lughese da distanza ravvicinata: era il 2018, durante le celebrazioni per il centenario della morte di Baracca.

Nelle celebrazioni di ieri, ad accogliere il capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare è stata la sindaca Elena Zannoni: prima un incontro nella sala giunta del Comune a cui hanno partecipato le autorità, poi dalla Rocca il piccolo corteo per la deposizione di una corona d’alloro ai piedi del monumento a Francesco Baracca, accompagnati dal suono di una tromba a impreziosire il picchetto d’onore.

E’ seguito l’omaggio alla tomba dell’aviatore lughese presso il cimitero e infine una visita al museo Baracca, quello che l’anno prossimo potrebbe festeggiare i primi 100 anni con delle candeline tricolori.

Quella dell’Aeronautica militare, peraltro, è un’eccellenza che il territorio ha conosciuto e testato anche in situazioni avverse. Proprio com’è successo per l’alluvione nel maggio di due anni fa, durante la quale molti salvataggi sono stati eseguiti proprio dal cielo.

In quei primi tre drammatici giorni, grazie al loro Centro elicotteristico di base a Cervia, erano stati tratti in salvo quasi trecento cittadini, appesi a qualsiasi cosa potesse evitare loro di essere travolti dalle acque, recuperati sugli alberi o sulle parti più alte delle case. Ma quello che molti forse non sanno è che anche le previsioni meteo vengono principalmente fatte da una catena capillare dell’Aeronautica, attraverso algoritmi e appositi studi.

Tornando a Baracca, anche il piccolo aeroporto lughese che porta il suo nome potrebbe essere utilizzato dall’Aeronautica: «Potrà eventualmente essere utile per qualche esercitazione ad hoc, magari con la Protezione civile o col Soccorso alpino – ha ipotizzato il generale Conserva – ma non certo come base militare». Tra le iniziative previste, in serata c’è stato il conferimento del Premio Baracca al colonnello astronauta Walter Villadei.

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